Con ben cinque pellicole su sei di fattura italiana, il finesettimana
alla vigilia della primavera risulta uno dei primi quasi totalmente tricolore,
fatta esclusione per L’horror americano di turno.
I PROTAGONISTI
Anticipa le uscite regolari di venerdì “Non me lo dire”, in programmazione dal mercoledì precedente. Alla
pellicola fa da protagonista Lello Morgese, comico pugliese in tournee nei
teatri del Meridione, che vede la sua vita cambiare in un attimo: lasciato
improvvisamente dalla moglie, Lello perde anche la voglia e la capacità di far
ridere il suo pubblico. Si affida ad un singolare psicologo che gli prescrive
un viaggio tra i suoi fans per ritrovare se stesso. Road movie più drammatico
che comico, “Non me lo dire” segue l’approdo al Grande Schermo di Uccio de
Santis, amatissimo comico pugliese della locale Telenorba, e di suo fratello
Antonio, sceneggiatore.
In “Magnifica Presenza”, il
perfezionista Pietro, pasticciere di notte ed aspirante attore di giorno,
decide di lasciare la natia Sicilia in favore della capitale, terra d’occasione
per le aspirazioni cinematografiche. Trova casa nel quartiere di Monteverde,
condividendo il proprio spazio vitale con i personaggi più disparati.
Pirandelliana versione d’una storia di vita (impossibile evitare che la mente
corra a “Sei personaggi in cerca d’autore”), “Magnifica Presenza” porta
l’inconfondibile firma di uno degli migliori interpreti moderni del Cinema
Italiano, Ferzan Ozpetek, lui che italiano è solo d’adozione artistica. La
delineazione della vicenda, del mondo di Pietro e dei microcosmi con cui entra
in contatto evidenziano le grandi qualità del regista.
Attesissimo arriva nelle sale “10
regole per far innamorare”. Ventenne universitario e imbranato con l’altrui
sesso, Marco si innamora perdutamente della studentessa di poesia francese
Stefania. Messo in crisi dalle sue scarse capacità di seduzione, Marco trova
l’appoggio dei 3 coinquilini e del padre Riccardo, chirurgo donnaiolo in
possesso del segreto del corteggiamento. Commediola romantica della serie
allievo/maestro (declinata, in questo caso, nella versione poco originale
padre/figlio): potremmo aggiungere poco altro se non fosse per Guglielmo
Scilla, beniamino del web in rapidissima ascesa che affianca Vincenzo Salemme,
vestendo i panni di Marco.
Ultimo dei lungometraggi del finesettimana, “Scossa” racconta del terremoto che nel 1908 colpì il territorio tra
Messina e Reggio Calabria, attraverso gli occhi di quattro personaggi: una
madre tra le macerie, un uomo mal visto, un intellettuale in visita e un
pescatore in attesa della sua nuova dimora. Prendendo spunto dal progetto
tarantiniano “Four Rooms”, Citto Maselli, Nino Russo, Ugo Gregoretti e Carlo
Lizzani dividono “Scossa” in quattro episodi, affrontati da ognuno in modo
diverso. Teatrale Lizzani, storicamente impegnato Gregoretti, melodrammatico
Maselli, più moderno nella narrazione Russo, affrontano insieme la tragedia
sismica: un’idea interessante che non convince fino alla fine.
Ci si sposta poi in Sardegna per “Roba
da Matti”. Casamatta, una residenza socio assistenziale che a Quartu San Elena ospita otto “matti”,
rischia la chiusura dopo diciassette anni di attività. A Gisella Trincas, che
dal 1995 dirige la struttura, il compito di evitare la soppressione dei lavori;
a Enrico Pitzianti, quello di seguire passo dopo passo i movimenti della
Trincas, del suo staff e degli otto bisognosi. Toccante ed intenso come pochi
documentari italiani sono stati, “Roba da Matti” affronta un tema già molto
delicato per la penisola, ancor più difficile se si considera la sarda
ambientazione. Senza banalità e sentimentalismi di troppo, le cineprese di
Pitzianti colgono l’anima del miracolo: l’amore e la condivisione di cui godono
pochi eletti.
In ultimo lo statunitense “L’altra
faccia del Diavolo”. Nel 1989, Maria Rossi uccise tre membri della sua
comunità religiosa mentre le praticavano un esorcismo; giudicata sotto
possessione, viene sciolta dalla accuse ma trasferita a Roma, presso l’Ospedale
Psichiatrico di Centrino. Vent’anni dopo, la figlia Isabella la raggiunge nella
capitale per capire cosa le sia successo veramente in quella efferata nottata.
Ennesimo mockumentary a sfondo satanico, la versione del maligno data da Bill
Brent non solo aggiunge poco o niente al genere ma colpisce veramente poco.
LE SORPRESE
La nomina se la nomina senza dubbio Guglielmo Scilla. Diventato famoso da youtuber con lo pseudonimo di
willwoosh, Scilla ha lentamente scalato la china: conquistato il web, partecipa
al primo lungometraggio nel 2010 (“Una canzone per te”), replicando poco dopo
(“Matrimonio a Parigi”) e intanto inscena ed interpreta la miniserie “Freaks” e
conduce “A tu per Gu” per Radio Deejay; in ultimo scrive a quattro mani con
Alessia Peloni “10 regole per far innamorare”, da cui è tratta l’omonima
pellicola che lo vede protagonista. Se aggiungiamo che nel 2012 è stato l’unico
italiano invitato alla proiezione in anteprima di “Cars II”, ci rendiamo conto
della reale portata del “fenomeno willwoosh”!
I FLOP E I TOP
Cominciamo, come al solito, dai meno bravi del finesettimana:
3°.
Solo richiamo per Cristiano Bortone. Dal regista de “L’Erba Proibita” e “Rosso come
il cielo” ci si aspettava sicuramente qualcosa di più, qualcosa che di sicuro
non compare nell’ultimo “10 regole per far innamorare”.
2°. Stanno
stretti Maselli, Lizzani, Gregoretti e Russo al
secondo podio dei cattivi. I quattro registi di “Scossa” hanno il merito
d’interessarsi ad un soggetto quasi inedito e di “scriverlo” in modo
affascinante: proprio per questo prende alla sprovvista il fatto che nella
realizzazione ultima gli intenti svaniscano.
1°.
Podio
quasi scontato per William Brent Bell.
Scontato e banale fin dalle scelte di soggetto e di resa, Bell porta sulle
spalle la croce d’una pellicola striminzita per sceneggiatura, tasso
ansiolitico e sviluppo tematico.
In ultimo, i primi della classe:
3°.
Medaglia di bronzo per Elio Germano. Ne ha fatta di strada il ragazzo di Campobasso, dal
primo “Ci hai rotto papà” del 1992 fino alla vittoria dell’ambito premio per la
migliore interpretazione maschile in “La nostra vita”, assegnatogli alla 62°
edizione del Festival di Cannes in ex equo con un certo Javier Bardem.
2°. Secondi
sul podio i Fratelli De Santis. Il
loro “Non me lo dire” segna il passaggio dalla comicità televisiva a quella
cinematografica meglio riuscito degli ultimi tempi. Il segreto, l’approccio
alla regione e, soprattutto, l’umiltà e la generosità del progetto.
1°.
Medaglia d’oro ad Enrico Pitzianti. Cagliaritano d’origine ma formatosi alla New York
Film Academy, dopo numerosi lavori di distribuzione esclusivamente italiana ha
trovato il successo internazionale nel 2004 con “Piccola Pesca”, con cui ha
dimostrato tutto il suo valore di documentarista.
BOX OFFICE
Stesso risultato per “Magnifica Presenza” e “L’altra faccia del
Diavolo”, rispettivamente a quota 1.1 e 1 milioni di €. Mentre crolla
definitivamente “John Carter”, a meno di 3 milioni di incasso, esordisce male
anche “10 regole per far innamorare”, al centro delle attenzioni mediatiche
della settimana passata.
Marco
Fiorillo
Pier Lorenzo
Pisano