La Casa
(1981)
Bruce Campbell: Ash
Ellen Sandweiss: Cheryl
Richard Demanicor: Scott
Betsy Bawer: Linda
Teresa Tilly: Shelly
Regia: Sam Raimi
Soggetto:
Sam Raimi
Sceneggiatura:
Sam Raimi
Produzione:
Sam Raimi, Bruce Campbell, Robert Tapert
Fotografia:
Tim Philo
Effetti
Speciali: Bart Pierce, Tom Sullivan, Sam Raimi
Musiche: Joe
Lo Duca
Montaggio:
Edna Ruth Paul
Una casa di campagna, un gruppo di studenti universitari ed una
telecamera: erano questi i mezzi che, negli anni ’80, il cinema aveva a
disposizione per stillare paura nei proprio spettatori. Una massima confuciana
dice”Studia il passato se vuoi prevedere il futuro”: è innegabile che siamo di
fronte ad uno dei passati maggiormente studiati.
Cinque giovani amici, Ash (Bruce Campbell), Cheryl (Ellen Sandweiss),
Scotty (Richard Demanicor), Linda (Betsy Bawer) e Shelly (Teresa Tilly) decidono
di trascorrere insieme un weekend in una casa di montagna. Le aspettative di
spensieratezza del gruppo sono tradite quando rinvengono, nella cantina
dell’abitazione, uno strano libro ed una audiocassetta: il nastro spiega loro
che il volume fu ritrovato tempo prima da uno studioso che vi aveva
riconosciuto il libro dei morti dei Sumeri. Usando una lingua sconosciuta ai
ragazzi, la voce pronunzia un strano passo che riporterà in vita oscure
presenze demoniache.
Primo capitolo di una fortunatissima trilogia, “La Casa”costituisce ,a
detta dei più, la pellicola madre di quel fortunatissimo genere che è l’
”horror-splatter”, capace di influenzare in maniera radicale il cinema di
genere degli anni a venire. Realizzato nel 1981 dalla triade
Raimi-Cambell-Tapert, cofondatori per l’occasione della casa di produzione
Renaissance Pictures, fu seguito da “La Casa 2”, nel 1987, e da “L’armata delle
tenebre”, del 1992. Fu, tuttavia, la prima parte della trilogia a far gridare
all’innovazione. Quando l’industria cinematografica americana muoveva i primi
passi verso il magico mondo degli effetti speciali (vedi l’onnipresente
Industrial Light & Magic di George Lucas), Raimi decise di realizzare un
progetto avveniristico, un film del terrore a basso costo, usufruendo di
espedienti molto spesso improvvisati. Protagonisti della pellicola sono la
colonna sonora, dalle musiche di accompagnamento ai lugubri rumori di sottofondo,
le ottime inquadrature (su tutte i passi di Ash nello scendere la scalinata che
porta alla cantina) ed i “trucchi” di Pierce e Sullivan, gli addetti agli
“effetti speciali”, sapientemente assistiti da Raimi. A vederlo ora, più che un
grido, può strappare un sorriso malinconico ma un’analisi più attenta dimostra
come si tratti di un cult movie, apripista del genere. La casa di montagna, la
cantina spiritata, la costante presenza di uno specchio, e ancora le
inquadrature, i cigoli delle porte, gli schizzi di sangue: elementi introdotti
per la prima volta da Raimi e co. ma divenuti, nel corso del tempo, anelli
fondamenti del canovaccio tradizionale del genere.
Il film venne realizzato con soli 350.000 $, prevalentemente raccolti
da Raimi e Tapert grazie alla realizzazione di “Within the Woods”,un
cortometraggio della durata di 28 minuti, girato dai due amici nel 1978 in 8mm:
un’opera prima che, se da una parte costituisce il prologo de “La Casa”,
dall’altra svela le già evidenti capacità registiche della coppia.
Le riprese de “La Casa” occuparono circa un anno e mezzo di lavoro.
Gli effetti furono molto spesso improvvisati al momento e vennero usati come
set, oltre la casa di montagna, l’ingresso della casa di campagna di Tapert e
la cantina dell’abitazione di Raimi. Il regista mise a disposizione anche la
proprio automobile, un vero e proprio portafortuna presente in ogni pellicola
realizzata negli anni seguenti.
Appena 21enne al momento della realizzazione de “La Casa”, Raimi
dimostrava già un enorme talento, un talento grezzo che aveva solo bisogno
d’essere affinato. Il tempo non ha smentito le ottime prospettive del regista
d’origini ebraiche, impegnato sia dietro le telecamere (tra le sue opere
ricordiamo un’altra fortunatissima trilogia, oltre la sopracitata, quella di
“Spiderman”) che in fase di produzione: la sua Renaissance Pictures ha
sponsorizzato svariate pellicole dell’orrore e alcune famose serie, tra cui
spiccano “Xena- Principessa Guerriera” e “Hercules”. Al suo fianco, spiccano,
come abbiamo già detto, Robert Tapert, compagno di stanza ai tempi
dell’università, e l’amico di sempre Bruce Campbell, l’unico del cast a vantare
un curriculum degno di nota.
Un entourage giovanissimo alla prima esperienza e mezzi tecnici
limitati contraddistinguono la pellicola, eppure si tratta di un’opera fondamentale
che traccia un solco evidente nell’ andamento del genere. Un esperimento ben
riuscito.
VOTO 7/10
Marco
Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano
Pier Lorenzo Pisano