Regia: Friedrich
Wilhelm Murnau
Max Schreck: Conte Orlok
“Nosferatu” è un film leggendario, capolavoro di Murnau e
simbolo del cinema espressionista, una delle colonne portanti del cinema
horror. Ancora oggi mantiene intatto un fascino ed una capacità di suggestione
ineguagliata.
Ambientato nel 1838 ripercorre più o meno fedelmente la
storia del celeberrimo romanzo di Bram
Stoker, “Dracula”, sebbene i nomi dei personaggi siano stati cambiati per evitare
di violare i diritti d’autore. Nonostante quest’accortezza Murnau perse la
causa con gli eredi di Stoker e tutte le copie del film furono distrutte, a
parte una che ha consentito a quest’opera di arrivare fino a noi.
Mentre negli horror recenti il suono gioca una parte
fondamentale nel creare tensione, in “Nosferatu” le immagini sono così
inquietanti ed evocative da rendere paradossalmente il silenzio un punto a
favore della pellicola, perché l’attenzione dello spettatore si concentra così sulla
geniale fotografia , sulla emaciata figura del conte Orlox ammantato d’oscurità,
sul geniale gioco delle ombre e sugli sguardi.
Il personaggio del conte, in particolare, rimarrà per sempre impresso nella memoria della
cinematografia. Un’inquietante leggenda circola sull’attore principale Max
Schreck, secondo la quale egli sarebbe effettivamente stato un vampiro; sull’onda
di quest’ipotesi è stato girato il film “L’ombra del vampiro” con John Malkovich.
In ogni caso queste voci sono state ispirate in parte dal suo nome(“Massimo
Terrore” in tedesco), e sicuramente dal terrificante villain a cui ha dato corpo.
Il Conte è decadente e consunto come il suo castello, una
figura alta ed imponente, mostruoso con le sue lunghe unghie ed inquietante con
la sua lentezza nei movimenti, esasperata al massimo. La sua rigidità è quasi innaturale,
e spesso si trasferisce ai suoi lineamenti del volto, che si possono indurire
in una maschera inespressiva dagli occhi sbarrati –e sono gli occhi di un film
muto, capaci di trasmettere puro terrore-, o possono inasprirsi in un ghigno
diabolico e far trasparire una fila di denti aguzzi. Tutto ciò che ruota
attorno al conte si corrompe, deperisce, muore. Il suo pallore fa contrasto con
le ombre di cui sia avvolge, e di cui è signore(in particolare l’ombra di Orlox
è stata ripresa in maniera interessante nel Dracula di Francis Ford Coppola).
Rispetto all’astuto e raffinato conte Dracula, Orlox è la
personificazione stessa del terrore, vive di notte, è un mostro feroce, mai
sazio, che prospera nella miseria e nella disperazione che lui stesso crea.
Le ambientazioni ,da quando il conte fa la sua prima
apparizione, trasmettono costantemente l’idea del crepuscolo, del degrado,
della morte.
L’eco che ha avuto questo film è incommensurabile, ma ci basta ricordare il
film di Herzog, “Nosferatu: Phantom der Nacht”, ispirato direttamente dal film
di Murnau, ottimo remake che mette in risalto aspetti diversi della figura del
conte rispetto all’originale.
Ciò che può più di ogni altra cosa colpire uno spettatore
degli anni 10, è quanto sia spiazzante leggere il terrore negli occhi di un
personaggio e non poter sentire l’urlo della sua paura; quanto vedere un’immagine
che improvvisamente compare sullo schermo non sia così spaventoso come un lento
incedere su di una scalinata; quanto un video rovinato e consumato dal tempo possa
stimolare i nostri timori più atavici e colpire nel segno, come il cinema
moderno di questo genere non riesce più da troppo tempo.
Voto: 10/10
Pls inserisci critiche ed opinioni sul film e sul regista.
RispondiEliminaVedo solo qualche info + un elenco di "quanto è bello"
cosa ne pensi di come recita Greta Schroeder?
Comparalo con Dracula 1931 di Tod Browning.
Ty
ho scritto il commento sopra come anonimo sry
RispondiEliminaGrazie, le critiche costruttive sono sempre ben accette ;)
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