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mercoledì 25 gennaio 2012

The 84° Academy Awards- Nominations Announcement




Los Angeles. 5.30 del mattino, ora locale. Si, perché anche se si tratta delle nominations agli Academy Awards 2012, l’elettricità che permea l’area non permette il sonno. La tensione è palpabile quando il Presidente della Golden Globe e la giovane interprete Jennifer Lawrence chiedono la parola per annunciare le candidature per l’84° assegnazione degli Oscar.

MIGLIOR FILM:
§  War Horse
§  The Artist
§  L’Arte di Vincere
§  Paradiso Amaro
§  The Tree of Life
§  Midnight in Paris
§  The Help
§  Hugo Cabret
§  Molto Forte, Incredibilmente Vicino
L’anno nuovo porta un cambiamento importante nel sistema d’assegnazione delle nomine: dal tetto massimo di 10 film da indicare tra i designati, si è passati ad un meccanismo mobile che prevede la candidatura da 5 a 10 film, scelti tra le pellicole che raccolgono almeno il 5% delle votazioni dell’intera giuria. Un cambiamento che sembra premiare i lavori più vicini al comune sentire “a stelle e strisce”, mettendo da parte i progetti più estremi, come dimostrato dall’inaspettata esclusione de “La Talpa”e di “Millenium- Uomini che odiano le Donne”. Più che prevedibile, a detta dei bookmakers, il trionfo di “The Artist”, che segnerebbe il ritorno alla vittoria d’un film muto dopo quasi ottant’anni.

MIGLIOR REGISTA:
§  Michael Hazanavicius per “The Artist”
§  Alexander Payne per “Paradiso Amaro”
§  Martin Scorsese per “Hugo Cabret”
§  Woody Allen per “Midnight in Paris”
§  Terrence Malick per “The Tree of Life”
Nell’ascoltare le nominations per i migliori direttori, lasciano a bocca aperta le esclusioni di Steven Spielberg, reduce da due pellicole, “Le Avventure di Tin Tin” e “War Horse”, e di Tomas Alfredson, il talento europeo motore de “La Talpa”. Stupisce di meno, l’esclusione di David Fincher, regista di “Millenium- Uomini che odiano le Donne”.

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA:
§  Demian Bichir per “A Better Life”
§  George Clooney per “Paradiso Amaro”
§  Jean Djuardin per “The Artist”
§  Gary Oldman per “La Talpa”
§  Brad Pitt per “L’Arte di Vincere”
L’appoggio dei numerosi giurati britannici gioca a favore di Gary Oldman, la cui esclusione sarebbe parsa, comunque, un insulto, soprattutto dopo l’interpretazione che ha offerto ne “La Talpa”. Non potevano mancare due senatori hollywoodiani come George Clooney e Brad Pitt mentre comincia a sentire profumo di statuetta il francese Jean Djuardin. A sorpresa, non compaiono i nomi di Michael Fassbender, accreditato fino a poche ore dall’inizio dello spoglio, e di Ryan Gosling.

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA:
§  Glenn Close per “Albert Nobbs”
§  Viola Davis per “The Help”
§  Rooney Mara per “Millenium- Uomini che odiano le Donne”
§  Meryl Streep per “The Iron Lady”
§  Michelle Williams per “My Week with Marilyn”
Se rappresenta una piccolo sorpresa la candidatura di Rooney Mara, considerata la scarsa considerazione di cui ha goduto “Millenium- Uomini che odiano le Donne”, a lasciar perplessi è la compresenza dei nomi di Meryl Streep e Michelle Williams: a differenza di quello che si potrebbe pensare ad una prima impressione, lo stupore nasce nel considerare più motivata la nomination della Williams, interessante interprete di Marilyn Monroe, rispetto alla spenta prestazione della veterana Streep.

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA:
§  Kenneth Branagh per “My Week with Marilyn”
§  Jonah Hill per “L’Arte di Vincere”
§  Nick Nolte per “The Warrior”
§  Christopher Plummer per “Begginers”
§  Max Von Sydow per “Molto Forte, Incredibilmente Vicino”
Tra i cinque caratteristi scelti, spicca, oltre all’eterno Max Von Sydow, Jonah Hill, reduce dall’ottima prestazione al fianco di Brad Pitt.

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA:
§  Berenice Bejo per “The Artist”
§  Jessica Chastain per “The Help”
§  Melissa McCarthy per “Le Amiche della Sposa”
§  Janet McTeer per “Albert Nobbs”
§  Octavia Spencer per “The Help”
Le candidature per le “spalle “ femminili aprono la strada alla premiazione della commedia di turno, “Le Amiche della Sposa”, scelta come rappresentante del genere agli Academy. Non sorprendono le candidature della Chastain e della Spencer, dopo il successo di critica e pubblico di “The Help”.

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE:
§  Michael Hazanavicius per “The Artist”
§  Annie Mumolo e Kristen Wiig per “Le Amiche della Sposa”
§  J. C. Chandor per “Margin Call”
§  Woody Allen per “Midnight in Paris”
§  Ashar Farhadi per “Una Separazione”
Mentre la nomination di Annie Mumolo e Kristen Wiig confermano la legge non scritta che vuole almeno una commedia a presenziare agli Oscar, lascia sorpresi la candidature di J. C. Chandor, sceneggiatore di “Margin Call”.

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE:
§  Alexander Payne, Nat Faxon e Jim Rash per “Paradiso Amaro”
§  John Logan per “Hugo Cabret”
§  George Clooney, Grant Heslov e Beau Willimon per “Le Idi di Marzo”
§  Steven Zaillian e Aaron Sorkin per “L’Arte di Vincere”
§  Bridget O’Conner e Peter Straughan per “La Talpa”
Ampiamente pronosticate le candidature di “Paradiso Amaro” e “L’Arte di Vincere”, come annunciata era quella de “La Talpa”, pellicola per la quale i bookmakers si sbilanciano già a favore del verdetto finale.

MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE:
§  A Cat in Paris
§  Chico e Rita
§  Kung Fu Panda II
§  Il Gatto con gli Stivali
§  Rango
Nonostante le candidature ben accette di “A Cat in Paris” e “Chico e Rita”, a catalizzare l’attenzione è la totale assenza, per la prima volta, alle nominations degli Academy Awards, d’una pellicola firmata Pixar, nonostante l’impegno profuso nella produzione dell’ultimissimo “Cars II”.

MIGLIOR FILM STRANIERO:
§  Bullhead (Belgio)
§  Monsieur Lazhar (Canada)
§  Una Separazione (Iran)
§  Footnote (Israele)
§  In Darkness (Polonia)
Come dimostrato dalle ultime vicende cinematografiche, l’assegnazione del premio a Miglior Film Straniero si giocherà tra il Vecchio continente, terra del Cinema d’autore, ed il Medio Oriente, moderno cantiere aperto.

MIGLIOR FOTOGRAFIA:
§  The Artist
§  Millenium- Uomini che odiano le Donne
§  Hugo Cabret
§  The Tree of Life
§  War Horse
La direzione fotografica regala la seconda nomination sia a “Millenium- Uomini che odiano le Donne” che a “War Horse”, in lizza per il più prestigioso titolo di Miglior Film. Va comunque riconosciuto che i pronostici parlano chiaro: in testa “The Tree of Life” e “Hugo Cabret”.

MIGLIOR MONTAGGIO:
§  The Artist
§  Paradiso Amaro
§  Millenium- Uomini che odiano le Donne
§  Hugo Cabret
§  L’Arte di Vincere
Speculari per 3/5 alle candidature alla Miglior Fotografia, quelle per il Miglior Montaggio vedono l’inserimento di Christopher Tellefsen e Kevin Tent, rispettivamente impegnati in “L’Arte di Vincere” e “Paradiso Amaro”.

MIGLIOR SCENOGRAFIA:
§  The Artist
§  Harry Potter e i Doni della Morte- Parte II
§  Hugo Cabret
§  War Horse
Finalmente arrivano anche due candidature italiane, con Dante Ferretti e Francesca lo Schiavo scenografi di Martin Scorsese per “Hugo Cabret”. Non arriva a sorpresa la nomination per l’ultimo capitolo della saga di Harry Potter come non stupisce la terza nomination assegnata a “War Horse”.

MIGLIOR COSTUMI:
§  Anonymous
§  The Artist
§  Hugo Cabret
§  Jane Eyre
§  W.E.
Mentre continuano a fare incetta di canidature “The Artist” e “Hugo Cabret”, fanno capolino agli Academy Awards anche “Jane Eyre” e il meno apprezzato “Anonymous”, affiancati dalla candidatura di “W.E.”.

MIGLIOR TRUCCO:
§  Albert Nobbs
§  Harry Potter e i Doni della Morte- Parte II
§  The Iron Lady

MIGLIOR COLONNA SONORA:
§  John Williams per “Le Avventure di Tin Tin”
§  Ludovic Bource per “The Artist”
§  Howard Shore per “Hugo Cabret”
§  Alberto Iglesias per “La Talpa”
§  John Williams per “War Horse”
Aumentano  le possibilità di vittoria del maestro John Williams, veterano degli Academy Awards e nominato per entrambi i lavori portati a termine nell’ultimo anno. Lo insegue più da vicino lo spagnolo Alberto Iglesias, compositore della splendida colonna sonora de “La Talpa”.

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE:
§  Man on Muppet per “The Muppets”
§  Real in Rio per “Rio”

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO:
§  Drive
§  Millenium- Uomini che odiano le Donne
§  Hugo Cabret
§  Transformers- Dark of the Moon
§  War Horse
Le candidature al Miglior Montaggio Sonoro permettono l’inserimento di “Drive”, il grande escluso, e del terzo ed ultimo capitolo della saga “Transformers”, che tanto aveva affascinato per caratteristiche tecniche, audio e grafiche.

MIGLIOR MISSAGGIO SONORO:
§  L’Arte di Vincere
§  Millenium- Uomini che odiano le Donne
§  Hugo Cabret
§  Transfomers- Dark of the Moon
§  War Horse

MIGLIORI EFFETTI VISIVI:
§  Harry Potter e I Doni della Morte- Parte II
§  Hugo Cabret
§  Real Steel
§  L’Alba del Pianete delle Scimmie
§  Transformers- Dark of the Moon
Le nominations per le migliori vesti grafiche non potevano non premiare le migliori realizzazioni in 3D, nell’annata che è stata totalmente dominata dalla nuova tecnologia. Su tutti, “Real Steel” e “L’Alba del Pianeta delle Scimmie”, impreziosito dalla performance in CGI di Andy Serkis.

MIGLIOR DOCUMENTARIO:
§  Hell and back again
§  If a Tree falls
§  Paaradise Lost III
§  Pina
§  Undefeated
La discussa esclusione dalle nominations del capolavoro firmato Wim Wenders “Pina”, trova ragion d’essere nella candidatura nella sezione Miglior Documentario: nonostante gli autorevoli rivali, l’imposizione del film di Wenders sembra ormai cosa fatta.

MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO:
§  The Barber of Birmingham
§  Godi s the bigger Elvis
§  Incident in New Baghdad
§  Saving Face
§  The Tsunami and the Cherry Blossom

MIGLIOR CORTO D’ANIMAZIONE:
§  Dinamiche
§  The fantastic flying book of Mr. Morris Lessmore
§  La Luna
§  A Morning Stroll
§  Wild Life
Dulcis in fundo, la terza ed ultima nomination nostrana spetta a Enrico Casarosa, uomo Pixar dai natali italiani, regista de “La Luna”.

MIGLIOR CORTO:
§  Pentecost
§  Raju
§  The Shore
§  Time Freak
§  Tuba Atlantic

Non ci resta che aspettare il prossimo 26 Febbraio per conoscere l’esito delle assegnazioni. Appuntamento alla Notte degli Oscar!

Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano


martedì 24 gennaio 2012

Il Punto del Weekend


Al terzo finesettimana dell’anno nuovo, l’avvicinarsi delle prestigiose nominations agli Oscar per il 2012 porta tanta qualità anche alle pellicole di nuova uscita. Vediamone insieme i protagonisti

I PROTAGONISTI
Cominciamo dai due action movies, entrambi di natali statunitensi. Ritornano, prima di tutti, i vampiri ed i lycans di Len Wiseman, in “Underworld- Il Risveglio”. A dodici anni dall’eccidio umano in cui rimasero coinvolte entrambe le mostruose specie, Selene si risveglia dal sonno criogenico cui era stata indotta per scoprire d’ avere una figlia, Eve, per metà vampiro e per metà licantropo. Quarto lungometraggio della serie, sequel de “Underworld Evolution”, già sequel del primissimo “Underworld”, “Il Risveglio” recupera l’adrenalina, le evoluzioni ed i combattimenti che hanno contraddistinto tutta la saga, aggiungendo poco o nulla a quanto già raccontato. A vestire i panni della seducente protagonista Selene, la bella Kate Beckinsale, moglie dello stesso Wiseman e testimonial dell’intero progetto. “L’Ora Nera” racconta, invece, di Sean e Ben, due programmatori d’oltreoceano arrivati a Mosca per vendere una nuova tecnologia per cellulari. Fallita la vendita, i due vengono sorpresi da un blackout mentre affogano i dispiacere in un night club: la corrente che manca è solo il segno dell’arrivo di alieni sulla Terra. Riproponendo il classico b- movie dalle tinte sci-fi, Chris Gorak rinnova la ricetta con due novità: se gli alieni non nutrono interesse per gli umani in senso lato ma per l’elettricità (segno della modernità che avanza, dell’importanza fondamentale che la tecnologia impone sulle nostre vite), dall’altro, per una volta, l’invasione non riguarda i confini americani ma una capitale europea. Qualche buona idea c’era, il risultato non è comunque dei migliori.
Cambiamo totalmente genere, procedendo sulla via del drammatico e del realismo, con quattro pellicole divise tra Italia, Medio Oriente e USA. In “Sleeping Around”, personaggi dispersi si muovono in un’anonima metropoli, spinti esclusivamente dalla malinconia e dalla smania erotica: un professore di psicologia, una donna fedifraga, un ex-pilota impotente, una giovane coppia raffreddata dall’AIDS ed un vigilante padre e povero. Si tratta dell’esordio al Grande Schermo del teatrante Marco Carniti che, per l’occasione, rispolvera una piéce inscenata proprio da lui e scritta da un gruppo di drammaturghi britannici. Sebbene la rivisitazione su celluloide sia tecnicamente corretta, il perno del girato fa riferimento a problematiche ampiamente superate dal comune sentire. Pellicola nostrana è anche “Sette Opere di Misericordia”: protagonisti della vicenda Luminita, una romena che vive di borseggi e espedienti vari, e Antonio, un anziano malato e solo: a Torino verranno uniti dalle rispettive necessità. Prendendo ispirazione dal miglior Cinema Europeo, i fratelli De Serio, Gianluca e Massimiliano, intrecciano una storia preziosa ed intensa, in cui sono gli sguardi ed i silenzi a raccontare. Nella capitale del Cinema poco impegnato, il rischio che una produzione simile cadi nel dimenticatoio è più che reale. Ci spostiamo nel Libano per “E ora dove andiamo”. In un piccolo villaggio tra le montagne, la convivenza tra mussulmani e cattolici è diventata oramai insostenibile: unico limite allo scoppio delle violenze fisiche, le donne della comunità decise ad allontanare i propri uomini dalle armi a tutti i costi. Arriva, così, la seconda perla stillata dalla regista libanese Nadine Labaki dopo il successo internazionale di “Caramel”; la celebrazione della saggezza e del raziocinio delle donne, diventa grido contro una società ancora troppo maschia, prima, realistico e divertente spaccato d’una vita lontana e da noi ignorata, dopo. Dagli States arriva, invece, la pellicola più apprezzata del finesettimana ( e non), “The Help”. In una Jackson degli anni ’60, Skeeter Phela, fresca laureata e stanca del profondo clima di razzismo che la circonda, comincia a scrivere un libro, raccontando i “bianchi” dal punto di vista dei “negri”, per la precisione attraverso gli occhi delle domestiche Aibileen Clark e Minny Jackson. Lo scritto, dapprima ignorato ed osteggiato, diventa lo strumento del cambiamento. Traendo spunto dal romanzo di Kathryn Stockett “L’Aiuto”, Tate Taylor firma il suo primo grande successo, dividendo le ottime critiche con un cast femminile dalle eccezionali qualità interpretative.
In ultimo, un’altra produzione nostrana, “Benvenuti al Nord”. Il meridionale Mattia Volpe viene trasferito all’ufficio postale di Milano, accolto dall’amico e direttore Alberto Colombo, conosciuto in precedenza proprio durante il trasferimento dello stesso a Castellabate. Tra problemi coniugali, lontananze regionali ed impegni lavorativi, i due dovranno riportare ordine nelle rispettive vite. Dopo l’incredibile successo de “Benvenuti al Sud”, ritorna la coppa di punta della comicità italiana Siani- Bisio, e lo fa invertendo i cliché ed i siparietti che tanto avevano divertito nel primo episodio: così, i panzerotti diventano pezzi di sushi, la calma cilentana un’agenda stracolma d’impegni. Diversa la forma, stessi i contenuti, discreto il risultato.

LE SORPRESE
A sorprendere in modo assolutamente positivo questo finesettimana, i fratelli De Serio, non così giovani d’età e protagonisti del miglior sottobosco cinematografico italiano. Gemelli nati sul finire degli anni ’70, hanno dedicato la proprio carriera ai cortometraggi e ai documentari, riscuotendo candidature illustri, tra cui l’Oscar al Miglior Cortometraggio nel 2005 e due selezioni al David di Donatello. L’ultimo lavoro, “Sette Opere di Misericordia” è solo il talentuoso approdo di un percorso lungo e disseminato di successi.

I FLOP E I TOP
In un weekend con poche insufficienze, sono limitati i richiami:
3°.    In ultimo Marco Carniti. Il drammaturgo alle prese con il suo primo lungometraggio, “Sleeping Around”, sceglie di riprendere un trend da anni ’90, stile malinconia&sesso, che riscuote poco successo al decorrere d’un ventennio di sfruttamento.
2°.    Al secondo gradino, Luca Miniero. Al regista ed anima di “Benvenuti al Nord”va rimproverato l’uso meno brillante e arguto dell’impianto comico che aveva fatto la fortuna del precedente “Benvenuti al Sud”.
1°.    Peggiore del finesettimana, lo statunitense Chris Gorak. Al suo secondo progetto dopo “Right at your door”, il regista de “L’Ora Nera” dimostra d’essere rimasto ancorato ad un modello di cinema, il sci-fi di genere, trito e ritrito, cui il suo estro apporta ben poco.
Di contro, risulta difficile evidenziare coloro che hanno brillato più degli altri:
3°.    Medaglia di bronzo a Len Wiseman. Seppur non vanti la realizzazione d’un capolavoro di tecnica o contenuto, i suoi sono Mostri con la M maiuscola, che riescono a ridare colore e vita dopo le discutibili rivisitazioni adolescenziali di Twilight e Co.
2°.    Secondo posto del podio a Nadine Labaki. Dj radiofonica, regista di video musicali, di cortometraggi e poi di pellicole per il Grande Schermo: dagli anni ’90 ad oggi la libanese Labaki è diventata una delle più importanti esponenti della cinematografia mediorientale, ritagliandosi anche un posto sulle scene internazionali.
1°.    Dividono meritatamente la medaglia d’oro Octavia Spencer e Viola Davis. Le due interpreti dell’apprezzatissimo “The Help” vincono insieme un Golden Globe, un Satellite Awards e un Critics’ Choice Movie Awards. Scusate se è poco.

BOX OFFICE
Sbanca i botteghini facendo gridare al record, l’ultima produzione della Medusa: battendo kolossal del calibro di “Avatar” e “Harry Potter”, “Benvenuti al Nord” porta a casa, in cinque giorni, ben 12.210.611,12€. Rosicano gli avanzi le altre uscite del weekend: “Underworld- Il Risveglio” arriva a 994.733,81€, “L’Ora Nera” a 197.000€ mentre “The Help” si ferma a 291.847,34€, riportando il peggior flop del weekend. Quello che ci aspetta è un finesettimana di fuoco, con l’arrivo nelle sale di “The Iron Lady”, “Mission Impossible- Protocollo Fantasma” e “Acab”. Non resta che darvi appuntamento a lunedì prossimo.

Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano 

lunedì 23 gennaio 2012

Benvenuti al Nord (2012)

Claudio Bisio: Alberto Colombo
Alessandro Siani: Mattia Volpe
Angela Finocchiaro: Silvia Colombo/ Erminia
Valentina Lodovini: Maria Flagello
Carlo Giuseppe Gabardini: barista
Paolo Rossi: signor Palmisan
Nando Paone: Costabile piccolo
Giacomo Rizzo: Costabile grande
Nunzia Schiano: signora Volpe
Katia Follesta: tassista
Emma Marrone: se stessa

Regia: Luca Miniero
Soggetto: Luca Miniero, Fabio Bonifacci
Sceneggiatura: Luca Miniero, Fabio Bonifacci
Fotografia: Paolo Carnema
Musiche: Umberto Scipione

Alle prese con il lavoro part-time dell’ufficio postale di Castellabate, con la scontenta moglie Maria (Valentina Lodovini) e con il figlio Edinson, Mattia (Alessandro Siani) riceve il trasferimento alle poste di Milano. Qui, viene accolto dall’amico e direttore Alberto (Claudio Bisio), conosciuto anni prima proprio durante il trasferimento del milanese a Castellabate. Anche Alberto è in rotta con la moglie Silvia (Angela Finocchiaro), stanca dei troppi impegni lavorativi del marito. Forti della loro amicizia e dei proprio valori regionali, i due dovranno riportare le loro vite sui binari giusti.

Spontaneo sequel della quasi omonima pellicola del 2010 “Benvenuti al Sud”, il nuovo “Benvenuti al Nord” riprende vicende e personaggi a tre anni dall’ultimo incontro con il grande pubblico. Mattia/Siani e Maria/Lodovini si trovano ad affrontare la vita familiare insieme al piccolo Edinson mentre Alberto/Bisio ha fatto ritorno a Milano per essere subito impegnato in un innovativo ed impegnativo progetto pilota. Tracciate le nuove dinamiche narrative, i due protagonisti, accomunati dai problemi coniugali, vengono catapultati dalla marittima Castellabate alla nebbiosa Milano: nel capoluogo lombardo il napoletano dovrà fare i conti con agende stracolme d’impegni, pasti frugali consumati con precisa cadenza, ordine e lavoro duro. Come il Sud aveva accolto, seppure dopo varie ritrosie, il settentrionale, così il Nord ha infine accolto il meridionale, in un esplosione di ironici cliché e comici caratteri, sempre infusi in un buon andamento narrativo ben articolato dietro e davanti le telecamere.
Un successo di critica e pubblico, come dimostrato dall’ottima accoglienza dei botteghini: con 1.3 milioni di euro raccolto solo nel primo giorno di programmazione, “Benvenuti al Nord” si aggiudica il terzo posto nella classifica dei migliori debutti italiani, dopo “Che Bella Giornata” e “Ho Voglia di Te”.

Che un progetto del genere sia stato assegnato a Luca Miniero sembra più che scontato: napoletano d’origine ma milanese d’adozione lavorativa, il regista ha militato a lungo nel campo pubblicitario prima di approdare al Grande Schermo, dove ha raggiunto il maggior successo proprio con “Benvenuti al Sud”.
Associatosi l’unico volto nuovo, Fabio Bonifacci, Miniero riconferma in toto il cast del primo episodio. Al fianco della fortunatissima coppia comica Siani- Bisio, le loro controparti femminili, l’ormai lanciatissima Valentina Lodovini e Angela Finocchiaro, veterana del cabaret milanese e interprete anche della divertente macchietta “Erminia”. Completano il cast comici e cabarettisti, da Katia Follesta a Carlo Giuseppe Gabardini, da Nando Paone a Nunzi Schiano.

Se la comicità fa da sottofondo alla pellicola, il vera protagonista della vicenda è il delicato bilanciamento delle due anime dello stivale. L’incontro/scontro viene risolto da Miniero e Co. nel migliore dei modi: la milanese doc Erminia e il cilentano signor Scapece usano i rispettivi dialetti per impostare la loro conoscenza, come a voler rappresentare diverse tradizioni unite in un'unica storia. Un bel messaggio articolato con leggerezza e ironia.

VOTO 6/10
Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano 

Romeo e Giulietta (1968)

Leonard Whiting: Romeo
Olivia Hussey: Giulietta
Robert Stephens: Principe di Verona
Michael York: Tebaldo
Bruce Mobinson: Benvollo
Bruno Filippini: menestrello

Regia: Franco Zeffirelli
Soggetto: William Shakespeare
Sceneggiatura: Franco Zeffirelli, Franco Brusati, Masolino d’Amico
Fotografia: Pasqualino de Santis
Musiche: Nino Rota
Scenografie: Lorenzo Mongiardino, Luciano Puccini
Costumi: Danilo Donati

 Trasposizione cinematografica dell’omonima e famosissima opera teatrale di William Shakespeare, “Romeo e Giulietta” fu girata prima in lingua originale e poi trasposta in italiano, a seguito della fortunata messinscena teatrale di Zeffirelli, tenutasi otto anni prima all’Old Vic di Londra. La fedele aderenza al testo originale, la splendida fattura tecnico- narrativa e il ritmo appassionante, ne fanno un vero capolavoro nonostante l’inesperienza dei due attori protagonisti, Leonard Whiting e Olivia Hussey. Proprio la loro giovane età, diciassettenne lui, sedicenne lei, ne fanno l’unica riproposizione su celluloide che rispetta l’età dei personaggi shakespeariani.
I due Premi Oscar vinti, assegnati al direttore della fotografia Pasqualino de Santis e al costumista Danilo Donati, testimoniano l’ottima riuscita della pellicola.

VOTO 8/10
Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano