Al terzo finesettimana dell’anno nuovo, l’avvicinarsi delle
prestigiose nominations agli Oscar per il 2012 porta tanta qualità anche alle
pellicole di nuova uscita. Vediamone insieme i protagonisti
I PROTAGONISTI
Cominciamo dai due action movies, entrambi di natali statunitensi.
Ritornano, prima di tutti, i vampiri ed i lycans di Len Wiseman, in “Underworld- Il Risveglio”. A dodici
anni dall’eccidio umano in cui rimasero coinvolte entrambe le mostruose specie,
Selene si risveglia dal sonno criogenico cui era stata indotta per scoprire d’
avere una figlia, Eve, per metà vampiro e per metà licantropo. Quarto
lungometraggio della serie, sequel de “Underworld Evolution”, già sequel del
primissimo “Underworld”, “Il Risveglio” recupera l’adrenalina, le evoluzioni ed
i combattimenti che hanno contraddistinto tutta la saga, aggiungendo poco o
nulla a quanto già raccontato. A vestire i panni della seducente protagonista
Selene, la bella Kate Beckinsale, moglie dello stesso Wiseman e testimonial
dell’intero progetto. “L’Ora Nera”
racconta, invece, di Sean e Ben, due programmatori d’oltreoceano arrivati a
Mosca per vendere una nuova tecnologia per cellulari. Fallita la vendita, i due
vengono sorpresi da un blackout mentre affogano i dispiacere in un night club:
la corrente che manca è solo il segno dell’arrivo di alieni sulla Terra. Riproponendo
il classico b- movie dalle tinte sci-fi, Chris Gorak rinnova la ricetta con due
novità: se gli alieni non nutrono interesse per gli umani in senso lato ma per
l’elettricità (segno della modernità che avanza, dell’importanza fondamentale
che la tecnologia impone sulle nostre vite), dall’altro, per una volta,
l’invasione non riguarda i confini americani ma una capitale europea. Qualche
buona idea c’era, il risultato non è comunque dei migliori.
Cambiamo totalmente genere, procedendo sulla via del drammatico e del
realismo, con quattro pellicole divise tra Italia, Medio Oriente e USA. In “Sleeping Around”, personaggi dispersi
si muovono in un’anonima metropoli, spinti esclusivamente dalla malinconia e
dalla smania erotica: un professore di psicologia, una donna fedifraga, un
ex-pilota impotente, una giovane coppia raffreddata dall’AIDS ed un vigilante
padre e povero. Si tratta dell’esordio al Grande Schermo del teatrante Marco
Carniti che, per l’occasione, rispolvera una piéce inscenata proprio da lui e
scritta da un gruppo di drammaturghi britannici. Sebbene la rivisitazione su
celluloide sia tecnicamente corretta, il perno del girato fa riferimento a
problematiche ampiamente superate dal comune sentire. Pellicola nostrana è
anche “Sette Opere di Misericordia”:
protagonisti della vicenda Luminita, una romena che vive di borseggi e
espedienti vari, e Antonio, un anziano malato e solo: a Torino verranno uniti
dalle rispettive necessità. Prendendo ispirazione dal miglior Cinema Europeo, i
fratelli De Serio, Gianluca e Massimiliano, intrecciano una storia preziosa ed
intensa, in cui sono gli sguardi ed i silenzi a raccontare. Nella capitale del
Cinema poco impegnato, il rischio che una produzione simile cadi nel
dimenticatoio è più che reale. Ci spostiamo nel Libano per “E ora dove andiamo”. In un piccolo
villaggio tra le montagne, la convivenza tra mussulmani e cattolici è diventata
oramai insostenibile: unico limite allo scoppio delle violenze fisiche, le
donne della comunità decise ad allontanare i propri uomini dalle armi a tutti i
costi. Arriva, così, la seconda perla stillata dalla regista libanese Nadine
Labaki dopo il successo internazionale di “Caramel”; la celebrazione della
saggezza e del raziocinio delle donne, diventa grido contro una società ancora
troppo maschia, prima, realistico e divertente spaccato d’una vita lontana e da
noi ignorata, dopo. Dagli States arriva, invece, la pellicola più apprezzata
del finesettimana ( e non), “The Help”.
In una Jackson degli anni ’60, Skeeter Phela, fresca laureata e stanca del
profondo clima di razzismo che la circonda, comincia a scrivere un libro,
raccontando i “bianchi” dal punto di vista dei “negri”, per la precisione
attraverso gli occhi delle domestiche Aibileen Clark e Minny Jackson. Lo
scritto, dapprima ignorato ed osteggiato, diventa lo strumento del cambiamento.
Traendo spunto dal romanzo di Kathryn Stockett “L’Aiuto”, Tate Taylor firma il
suo primo grande successo, dividendo le ottime critiche con un cast femminile
dalle eccezionali qualità interpretative.
In ultimo, un’altra produzione nostrana, “Benvenuti al Nord”. Il meridionale Mattia Volpe viene trasferito
all’ufficio postale di Milano, accolto dall’amico e direttore Alberto Colombo,
conosciuto in precedenza proprio durante il trasferimento dello stesso a
Castellabate. Tra problemi coniugali, lontananze regionali ed impegni
lavorativi, i due dovranno riportare ordine nelle rispettive vite. Dopo
l’incredibile successo de “Benvenuti al Sud”, ritorna la coppa di punta della
comicità italiana Siani- Bisio, e lo fa invertendo i cliché ed i siparietti che
tanto avevano divertito nel primo episodio: così, i panzerotti diventano pezzi
di sushi, la calma cilentana un’agenda stracolma d’impegni. Diversa la forma,
stessi i contenuti, discreto il risultato.
LE SORPRESE
A sorprendere in modo assolutamente positivo questo finesettimana, i fratelli De Serio, non così giovani
d’età e protagonisti del miglior sottobosco cinematografico italiano. Gemelli
nati sul finire degli anni ’70, hanno dedicato la proprio carriera ai
cortometraggi e ai documentari, riscuotendo candidature illustri, tra cui
l’Oscar al Miglior Cortometraggio nel 2005 e due selezioni al David di
Donatello. L’ultimo lavoro, “Sette Opere di Misericordia” è solo il talentuoso
approdo di un percorso lungo e disseminato di successi.
I FLOP E I TOP
In un weekend con poche insufficienze, sono limitati i richiami:
3°.
In ultimo Marco
Carniti. Il drammaturgo alle prese con il suo primo lungometraggio,
“Sleeping Around”, sceglie di riprendere un trend da anni ’90, stile
malinconia&sesso, che riscuote poco successo al decorrere d’un ventennio di
sfruttamento.
2°.
Al secondo gradino, Luca Miniero. Al regista ed anima di “Benvenuti al Nord”va
rimproverato l’uso meno brillante e arguto dell’impianto comico che aveva fatto
la fortuna del precedente “Benvenuti al Sud”.
1°.
Peggiore del finesettimana, lo statunitense Chris Gorak. Al suo secondo progetto
dopo “Right at your door”, il regista de “L’Ora Nera” dimostra d’essere rimasto
ancorato ad un modello di cinema, il sci-fi di genere, trito e ritrito, cui il
suo estro apporta ben poco.
Di contro, risulta difficile evidenziare coloro che hanno brillato più
degli altri:
3°.
Medaglia di bronzo a Len Wiseman. Seppur non vanti la realizzazione d’un capolavoro di
tecnica o contenuto, i suoi sono Mostri con la M maiuscola, che riescono a
ridare colore e vita dopo le discutibili rivisitazioni adolescenziali di
Twilight e Co.
2°.
Secondo posto del podio a Nadine Labaki. Dj radiofonica, regista di video musicali, di cortometraggi
e poi di pellicole per il Grande Schermo: dagli anni ’90 ad oggi la libanese
Labaki è diventata una delle più importanti esponenti della cinematografia
mediorientale, ritagliandosi anche un posto sulle scene internazionali.
1°.
Dividono meritatamente la medaglia d’oro Octavia Spencer e Viola Davis. Le due interpreti dell’apprezzatissimo “The Help”
vincono insieme un Golden Globe, un Satellite Awards e un Critics’ Choice Movie
Awards. Scusate se è poco.
BOX OFFICE
Sbanca i botteghini facendo gridare al record, l’ultima produzione
della Medusa: battendo kolossal del calibro di “Avatar” e “Harry Potter”,
“Benvenuti al Nord” porta a casa, in cinque giorni, ben 12.210.611,12€. Rosicano
gli avanzi le altre uscite del weekend: “Underworld- Il Risveglio” arriva a
994.733,81€, “L’Ora Nera” a 197.000€ mentre “The Help” si ferma a 291.847,34€,
riportando il peggior flop del weekend. Quello che ci aspetta è un
finesettimana di fuoco, con l’arrivo nelle sale di “The Iron Lady”, “Mission
Impossible- Protocollo Fantasma” e “Acab”. Non resta che darvi appuntamento a
lunedì prossimo.
Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano
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