Tilda Swinton: Eva
John C. Reilly: Franklin
Ezra Miller:
Kevin
Regia: Lynne
Ramsay
Soggetto:
Lionel Shriner, Lynne Ramsay
Sceneggiatura:
Rory Kinnear
Fotografia:
Seamus McGarvey
Musiche:
Jonny Greenwood
Montaggio:
Joe Bini
Scenografie:
Judy Becker
Eva è una giovane donna in
carriera che mette da parte tutte le proprie ambizioni professionali per
ritirarsi alla vita di provincia col marito Franklin ed il figlio Kevin.
Proprio l’innaturale costrizione, cui si sottopone la donna, determinerà
l’istaurarsi di un rapporto profondamente conflittuale tra lei ed il piccolo,
già dai primi mesi trascorsi nella culla. Col passare degli anni, le cose non
faranno altro che peggiorare, dinanzi agli occhi ignari di Franklin, l’unico apparentemente
in grado di rapportarsi al giovane, e a quelli innocenti della secondogenita
Celia.
Per il suo terzo lungometraggio, la regista britannica Lynne Ramsay si
immerge tra le pagine del romanzo di Lionel Shriner “Dobbiamo parlare di
Kevin”, riducendo per il Grande Schermo una vicenda d’intensità estrema. È una
tragedia quotidiana, di quelle che fanno da protagonista al notiziario delle 6
ma di cui si conoscono poco i meccanismi. È un percorso nell’universo femminile
e nel miracolo della creazione, sondato in tutta la sua problematicità e
responsabilità; è la storia d’una maternità conflittuale, di un bambino
muto, di un giovanotto disubbidiente, di
un adolescente ribelle. Un amore diventa odio, una persona diventa mostro, e
ciò che rimane sono due vite spezzate e tanto sangue da lavar via, dalle mani e
dalle coscienze.
Se il racconto orchestrato dalla regista appare così vivido ed
intenso, il merito spetta anche a Seamus McGarvey, Joe Bini e Jonny Greenwood,
rispettivamente direttori della fotografia,
del montaggio e del commento sonoro: tutto intorno ad Eva è volutamente immerso
in un bianco candore, in stridio col rosso che tempesta le inquadrature, in un
reiteramento che colpisce lo stomaco permettendoci di non dimenticare mai la
sofferenza ed il senso di colpa che dominano tutto il girato.
Discorso a parte vale per l’eccellente cast. Dopo qualche prova meno
qualitativa, ritrova tutto il talento Tilda Swinton, responsabile d’una prova
matura ed eccellente. Catalizza tutta l’attenzione su di se l’attrice
britannica, permettendoci di scorgere solamente tutta la bravura della sua
controparte in scena, il giovane Ezra Miller, di sicuro un altro dei
protagonisti del Grande Schermo del domani. Le loro interpretazioni, sottoposte
all’attenta direzione della Ramsay, lasciano poco spazio alle parole ma liberano
un cinema drammatico di pregevolissima fattura.
Presentato al Festival di Cannes, prima, e al Toronto International
Film Festival, poi, “…E ora parliamo di Kevin” si aggiudica il premio al miglior
film al London Film Festival 2011 ed al London Critics Film Awards 2012, mentre
a Lynne Ramsay spetta il premio del British Independent Film Awards 2011.
VOTO 8/10
Marco Fiorillo
Marco Fiorillo
Pier Lorenzo
Pisano
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