L’ultimo fine settimana di Febbraio regala ben otto pellicole, accontentando
ogni tipo di spettatore nelle sale. Andiamo a conoscere i film protagonisti del
weekend.
I PROTAGONSITI
In “Un giorno questo dolore ti
sarà utile”, il giovane disadattato James schiva coetanei ed università,
preferendo trascorrere le proprie giornate con la nonna Nanette. Di certo non è
l’unico strambo in famiglia: la madre è una gallerista dal legame affettivo
facile, il padre è ossessionato dall’estetica e dal suo apparire mentre la
sorella ventitreenne intrattiene una relazione con un professore polacco di
cinquant’anni e ha già prodotto le proprie memorie. Il lungometraggio di
Roberto Faenza, nato da un’interessante collaborazione tra USA ed Italia, porta
in scena l’eterna contrapposizione tra giovani troppo adulti ed adulti troppo
ringiovaniti, entrambi alla ricerca del proprio posto nel mondo: l’ironia e la
leggerezza con cui ricercano tale posto in “Un giorno questo dolore finirà”, ne
fanno un’ottima pellicola.
Nella Londra vittoriana di “Hysteria”,
il dottorino Mortimer Granville si ritrova tra le mani la scoperta del primo
vibratore della storia, mentre tenta di trovare una cura all’attacco di isteria
che ha colto la maggior parte delle signore della capitale. Tra serio e faceto
si muove la regista Tanya Wexler, che riprende e rivisita l’invenzione di
Granville; fin dall’inizio, e per tutta la durata del girato, scrittura e
recitazione non permettono un attimo di serietà, la cui “presenza” si intravede
solo sullo sfondo, fatto di rivoluzione scientifica e parità dei sessi. Dopo
sette anni di produzione, la fatica rende giustizia al risultato.
“Knockout” vede
protagonista Mallory Kane, arma letale nella mani del governo statunitense,
divenuta superflua e condannata all’eliminazione: fiutato il pericolo durante
una missione organizzata a tavolino, Mallory si libera del collega assassino e
si prepara a farsi strada a forza di cadaveri verso le vette
dell’organizzazione. Considerando il direttore dei lavori, Steven Soderbergh, e
la ricchissima squadra che mette insieme (Antonio Banderas, Michael Douglas,
Ewan McGregor, Michael Fassbender, Channing Tatum), il risultato poteva e
doveva essere migliore.
Accompagnato da patrigno Hank, Sean intraprende un “Viaggio nell’Isola Misteriosa”, dopo
aver ricevuto un messaggio criptato dal nonno Alexander che gli rivela la reale
esistenza e la posizione dell’isola di Jules Verne. Sequel de “Viaggio al
Centro della Terra” del 2008, di cui conserva solo il giovane protagonista Josh
Hutcherson, il secondo episodio sfrutta le influenze di ben tre capolavori
della narrativa d’avventura (“L’Isola Misteriosa di Verne, “l’Isola del Tesoro”
di Stevenson e “I Viaggi di Gulliver” di Swift), elaborando un soggetto di
base rovinato dalla resa troppo
facilona. Sarebbe destinato alla visione familiare domestica se non fosse per
il solito 3D, oramai diventato la salvezza di troppe pellicole.
A concludere le produzioni d’oltreoceano, “Qualcosa di straordinario”. Gli occhi degli USA, prima, e poi di
tutto il Mondo, nel 1989, si posarono in Alaska, dove tre balene rimasero
bloccate sotto un’imponente lastra di ghiaccio, impossibile da percorrere in
immersione. Dalle televisioni locali ai canali nazionali, i cetacei coinvolsero
imprenditori avidi, politici vogliosi di metterci la faccia, un’imbarcazione
sovietica e perfino il Presidente Reagan. Prevedendo la realizzazione di un
resoconto dettagliato e critico, il risultato finale è, tuttavia, un racconto
di breve respiro che abbandona i propositi più coraggiosi in favore del family
format: non a caso la protagonista è Drew Barrymore.
Arrivano, invece, dall’Italia “I
giorni della vendemmia” e “La
scomparsa di Patò”. Nella campagna emiliana del 1984, protagonista della
prima pellicola, Elia vive tra fervente cattolicesimo e socialismo nostrano. La
sua quotidianità, arrivata all’annuale momento della vendemmia, viene sconvolta
dall’arrivo di Emilia, giovane disinvolta in procinto di laurearsi. Opera prima
di Marco Righi, la pellicola affronta il più classico degli scontri tra vita
cittadina e bucolica: considerato che è stato realizzato in due sole settimane
in un’unica location, il risultato è sufficientemente buono. “La scomparsa di
Patò” cambia totalmente coordinate spazio-temporali: sul finire dell’800, a
Vigata, il Venerdì Santo che precede la Pasqua viene tradizionalmente
festeggiato mettendo in scena il Mortorio, dramma della Passione di Cristo.
Giuda, come sempre, è interpretato da Patò, funzionario della banca locale che
alla fine della rappresentazione scompare, dando avvio alle indagini della
polizia cittadina. Per il suo lungometraggio, Rocco Mortelliti si affida, oltre
che a quella di Maurizio Nichetti, alla penna di Andrea Camilleri, riducendone
con dovizia e sagacia l’omonimo romanzo; le macchinazioni di scrittura incontrano una buona prova corale attoriale.
Infine, arriva dalla Francia il vero capolavoro del weekend, “Quasi Amici”. Povero e disastroso,
Driss; borghese e paraplegico, Philippe. Le loro vite cambiano quando si incontrano:
l’austerità del mondo dell’anziano viene stravolta dal giovane, in un misto di
emozione, dramma e comicità. Ciò che emerge immediatamente è il perfetto
connubio dell’entourage, dietro e davanti le telecamere: i registi Nakache e
Toledano riescono a rendere l’incontro/scontro tra i protagonisti con
originalità, dinamicità, pulizia ed estrema ironia; Francois Cluzet e Omar Sy,
rispettivamente Philippe e Driss, si fanno carico di un’interpretazione
magistrale e delicata.
LE SORPRESE
Vanno segnalate le prove di due attori, questo finesettimana. Inglese
del 1991, Toby Finn Regbo iniziò a
lavorare come attore nel 2006 ma la fama arrivò con l’interpretazione di Nemo
Nobody, in “Mr Nobody”; approda così
all’ultimo “Un giorno questo dolore ti sarà utile”, in cui dimostra un talento
grezzo ma sicuramente presente. Viene dagli States, invece, Gina Carano, campionessa di Muay Thai e Mixed Martial Arts e
protagonista di “Knockout”, sua prima interpretazione sul Grande Schermo:
l’estrema fisicità e preparazione atletica, perfettamente bilanciata dalla
studiata caratterizzazione del proprio personaggio, ne fanno la portavoce di
una nuova categoria di eroine che, si spera, possa essere alimentata nel corso
del tempo.
I FLOP E I TOP
I peggiori della settimana:
3°.
Richiamo più che condanna per Steven Soderbergh. Il regista di
“Knockout” da forma al più classico degli spy movie intrisi di action, che vede
in Gina Carano l’unica chiave di lettura positiva ed originale.
2°.
Si spartiscono il secondo gradino del podio Drew Barrymore e Sir Michael Caine. La prima, dopo “Stanno
tutti bene”, ritrova una partecipazione di poco spessore; il secondo si concede
ad una produzione di poco spessore (“Viaggio nell’Isola Misteriosa”), cercando,
probabilmente, di impreziosirne la qualità.
1°.
Ken
Kwapis occupa il podio dei cattivi. Il regista di “Qualcosa di
straordinario” programma un racconto da documentario con sfumature critiche
dirette alle morbose attenzioni dei media, per dirottare verso un film di
cassetta, salvato dalle spettacolari balene animatroniche.
Ed infine, i migliori della classe:
3°.
Medaglia di bronzo a Tanya Wexler. Romanzando la reale invenzione del primo sex toy
della storia, la regista statunitense da vita ad una parabola di divertimento
sottile ed intelligente, mai volgare nonostante il tema trattato ed
estremamente adatta alle coordinate spazio-temporali.
2°.
Secondo posto del podio per Roberto Faenza. La sua direzione della pellicola italo-americana
“Un giorno questo dolore ti sarà utile” rinfoltisce le fila della categoria
“commedia d’età”, aggiungendo poco ma rimanendo estremamente piacevole.
1°.
Medaglia d’oro a Omar Sy. L’attore comico francese d’origini senegalesi si lancia in
un’interpretazioni intensa ma facilmente godibile, che gli vale il prestigioso
Premio Cesar 2012 per il Miglior Attore.
BOX OFFICE
Il pubblico italiano non si smentisce mai: delle new entry è “Viaggio
nell’Isola Misteriosa” a guadagnare la vetta, con 1.6 milioni di €, seguito,
fortunatamente, da “Quasi Amici”, a 1.4 milioni di €. “In Time” “Paradiso
Amaro” e “Com’è bello far l’amore” risentono dell’aumento delle temperature e
non superano il milione mentre esce dalla top ten, dopo sei settimane di podio,
“Benvenuti al Nord”, arrivato a 27 milioni di €.
Marco
Fiorillo
Pier Lorenzo
Pisano
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