Claudio
Gioè: Silvresti
Carolina
Crescentini: Nina
Pietro De
Silva: Rocco
Paolo
Sassanelli:Bellucci
Michele
Riondino: Gianni
Regia:
Alessandro Piva
Soggetto:
Alessandro Piva
Sceneggiatura: Alessandro Piva
Il fallimento compiuto della vita di Rocco e quello in atto della vita
di Gianni sono accomunati dallo stesso male, “Henry”, l’eroina di cui vengono
riforniti dal pusher, Spillo. Rocco, in un momento di frustrazione dovuto
all’astinenza e alle soffiate che sta facendo per conto della famiglia
criminale di Civitavecchia, uccide Spillo e la madre: prendono il via i guai di
Gianni, sorpreso sul luogo del delitto, e della sua fidanzata Nina, anch’essa
tossicodipendente , e le indagini del commissario Silvestri e dell’ambiguo
collega Bellucci.
La protagonista del terzo lungometraggio di Alessandro Piva è “Henry”:
la sostanza è il vero motore della pellicola come della vita dei personaggi:
persone normali e delinquenti professionisti, poliziotti non troppo puliti e
stranieri con poche possibilità, abitanti di un sottobosco italiano sempre più
folto e preoccupante. È la storia di una battaglia lunga contro un male fin
troppo radicato e troppo spesso dimenticato: se la guerra è ancora lunga
(purtroppo nella realtà oltre che sullo schermo), lo scontro è vinto dai
“cattivi”: i malavitosi si riprendono la macchina sequestrata un anno prima,
trasformandola in veicolo di potere e rivincita.
Se soggetto e resa tecnica non dispiacciono, è la sostanza a venire
meno: la caratterizzazione a tratti molto stanca, la reiterazione di luoghi
comuni fin troppo scontati, la leggerezza di scrittura e dialogo e,
soprattutto, la scelta di far proseguire il racconto direttamente per bocca dei
protagonisti (una sorta di “interrogatorio filmico” inizialmente confondibile col
proseguire delle indagini), sono tutti elementi che non chiariscono la
distribuzione nelle sale. Diviso in puntate e trasmesso su Canale 5, nessuno
avrebbe avuto di che ridire.
A dirigere i lavori, Alessandro Piva. Terminati gli studi di
fotografia, montaggio e sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia,
lavorò come documentarista in Italia ed all’estero, fino al primo
lungometraggio del 2000, “LaCapaGira”, cui ne segue solo un altro nel 2003,
“Mio Cognato”, prima dell’ultimo “Henry”: realizzato due anni or sono e presentato alla
28° edizione del Torino Film Festival, si aggiudicò il premio del pubblico al
Miglior Film. Davanti alle telecamere, spiccano due beniamini del Piccolo Schermo,
Claudio Gioè, meglio noto come Totò Riina de “Il Capo dei Capi”, e Paolo
Sassanelli, Oscar Nobili per tutte e sette le serie del fortunatissimo “Un
Medico in famiglia”, affiancati dalla bella Carolina Crescentini.
VOTO 5/10
Marco
Fiorillo
Pier Lorenzo
Pisano
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