The Lincoln Lawyer (2012)
Matthew Mc Conaughey: Mick Haller
Marisa Tomei: Maggie Mc Pherson
Ryan Philippe: Louis Roulet
William H. Macy: Frank Levin
Josh Lucas: Ted Minton
John
Leguizamo: Val
Michael
Pena: Jesus Martinez
Bob Gunton: Cecil Dobbs
Laurence Mason: Earl
Regia: Brad
Furman
Sceneggiatura:
John Romano
Soggetto:
Michael Connelly
Fotografia:
Lukas Ettlin
Musiche:
Cliff Martinez
Spocchioso e rampante avvocato di Los Angeles, Mick Haller ha
trascorso l’intera carriera a difendere criminali d’ogni genere. Viene, perciò,
ingaggiato da Louis Roulet, giovane rampollo playboy, immischiato in uno strano
caso di violenza sessuale ed aggressione. Coadiuvato dall’investigatore Frank e
dalle soffiate dell’ex compagna Maggie, anch’essa avvocato, Mick comincia a
muoversi nel buoio sottobosco della legalità e delle menzogne, convinto
dell’innocenza del giovanotto. Con l’avanzare delle indagini, Mick dovrà
ricredersi, e non solo sul caso Roulet.
Autista privato non troppo “pulito”, una Lincoln Sedan da gangster per
ufficio, atteggiamento da divo. Questo è il Mick Haller di Matthew Mc
Conaughey, un figlio di puttana con la “P” maiuscola tutto palle sul lavoro e
cuore alla famiglia, seppur lontano dalla moglie e dalla figlia. Un po’ Keanu
Reeves un po’ Jerry Maguire, il bello Mc Conaughey, ora con qualche nuova ruga
sul viso, si fa nuovamente portavoce, dopo aver calcato le aule del Mississippi
nei panni di Jake Brigance ne “Il momento di uccidere” nel lontano 1996,
dell’eterna lotta tra l’etica e il modo in cui “vanno le cose”. Un avvocato
troppo furbo, un sistema troppo debole: è l’eterno cliché del tribunale
americano, giusto solo nei romanzi di Grisham (dalla cui penna proprio “Il
momento di uccidere”!). Il senso di colpa diventa voglia di giustizia per Mick,
l’uomo che difende solo i cattivi, l’uomo che ormai si sente dalla parte dei
cattivi. Perfetta, dunque, la caratterizzazione del protagonista, grazie anche,
e soprattutto, al lavoro di riduzione del regista Brad Furman, ispiratosi al
romanzo di Michael Connelly “Avvocati di difesa”, e alla sceneggiatura
“Italoamericana” di John Romano.
Al suo secondo lungometraggio, dopo “The Take” nel 2007, Brad Furman
spiana la strada ai progetti terminati ed in attesa di distribuzione: “Cry
Macho”, in cui rivedremo protagonista l’idolo Schwarzenegger, “Runner Runner”,
con Justin Timberlake e Ben Affleck, e un documentario filmico sulla vita del
criminale Pablo Escobar. Il suo ultimo “The Lincoln Lawyer”, distribuito in
vari Paesi nel corso dell’anno, è già stato sottoposto ad operazione di
doppiaggio in italiano. Speriamo non tardi ancora ad arrivare nelle sale.
VOTO 7/10
Marco
Fiorillo
Piero
Lorenzo Pisano
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