Regia: Chris
Miller
Soggetto:
David Steinberg, Jon Zack
Sceneggiatura:
Brian Lynch, Tom Wheeler
Dopo sette anni di peripezie, il Gatto con gli Stivali, ritrova Humpty,
amico fraterno da cui si era allontanato quando lo aveva costretto con
l’inganno a compiere una rapina. Nonostante i dissapori passati i due decidono
di fare nuovamente squadra, insieme alla gattina Kitty Zampe di Velluto, per
realizzare il sogno d’infanzia: trovare i fagioli magici e raggiungere il
Castello che custodisce l’Oca dalle uova d’oro.
Un po’ Danny Ocean, un po’ “C’era una volta in Messico”, un po’ Zorro,
Il Gatto con gli Stivali viene presentato come un donnaiolo spaccone veloce di
spada e di mano. Un’inedita versione del personaggio fiabesco creato
generazioni or sono, che rientra in quel progetto di rivisitazione tanto
appoggiato dall’animazione moderna, e di cui è stato partecipe proprio Chris
Miller, approdato alla regia de “Il Gatto con gli Stivali” dopo aver diretto
tre episodi di “Shrek” e due di “Madagascar”. Nonostante il buon utilizzo di
canovacci passati (“Jack e il fagiolo magico”) e di recenti suggestioni (le
simpatiche citazioni di “Fight Club” e “Prison Break”), è proprio questa
costante voglia di rivisitare e stupire che sembra aver fatto il suo corso in
casa DreamWorks. Di sicuro, il lavoro di Miller e la caratterizzazione del
personaggio, amplificata dal doppiaggio di Banderas (il quale, oltre la
versione spagnola, ha doppiato anche quella inglese e italiana), permettono la
realizzazione di un prodotto godibile e divertente, seppur scontato per
narrazione e trovate.
VOTO 6/10
Marco
Fiorillo
Pier Lorenzo
Pisano
Nessun commento:
Posta un commento