Taylor Kitchs: John Carter
Lynn Collins: Dejah Thoris
Willem Defoe: Tars Tarkas
Thomas Haden Church: Hajus
Samantha Morton: Sola
Dominic West: Sabthan
James Purefoy: Kantos Kan
Mark Strong: Matai Shang
Ciaràn Hinds: Tardos Mors
Bryan Cranston: Powell
Daryl Sabara: Edgar Rice Burroughs
Regia:
Andrew Stanton
Soggetto:
Edgar Rice Burroughs
Sceneggiatura:
Andrew Stanton, Mark Andrews, Michael Chambon
Fotografia:
Daniel Mindel
Montaggio:
Eric Zumbrunnen
Musiche:
Michael Giacchino
Scenografie: Nathan Crowley
Produzione: Jerry Bruckeimer Films,
Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures
Capitano di ventura stanco di combattere, dopo la Guerra di
Secessione, e alla ricerca d’una miniera d’oro, John Carter viene
misteriosamente trasportato su Barsoom (Marte per noi umani), dopo l’incontro
con un misterioso individuo. Straniero in terra straniero, Virginia (questo il
nome attribuitogli dai primi marziani incontrati), viene subito coinvolto nella
guerra che sta distruggendo il pianeta dalla bella principessa Dejah Thoris e
dall’alieno indigeno Tars Tarkas.
Sci- fi disneyano dal respiro epico, “John Carter” riduce su pellicola
“Sotto le lune di Marte”, primo degli undici romanzi costituenti il “Ciclo di
Marte”, centrato sull’omonimo personaggio nata dalla penna di Edgar Rice
Burroughs agli inizi del secolo scorso. Già nel 1931 le storie del romanziere
statunitense avevano interessato il Grande Schermo e negli anni ’80 fu proprio
la Walt Disney a comprarne i diritti per poi cederli alla Paramount e
riprenderli definitivamente nel 2007. Ci sono voluti,però altri tre anni per
veder iniziate le riprese, avviate negli Shepperton Studios di Londra e
terminate nel deserto dello Utah. Il tutto alla modica cifra di 300 milioni di
dollari, uno dei budget più alti della storia del Cinema.
Tempi e costi giustificano l’usufruire della parola epicità, ma
incorrono nell’aggettivazione ancora molti elementi. Emozionante e
costantemente coinvolgente (quasi tre le ore di girato a montaggio ultimato),
“John Carter” mette in scena il perfetto impasto di esperienza sensoriale e
narrativa. Il maestro della Pixar Andrew Stanton, dopo una vita trascorsa ad
animare personaggi di kilobytes, firma un vero capolavoro in live action,
curando con attenta perizia ogni sequenza, ogni ambientazione, ogni
personaggio, principale e secondario che sia: a testimoniarlo, la difficoltà
nel riconoscere Willem Defoe sotto le sembianze animatroniche di Tars Tarkas.
L’interessante riduzione delle pagine di Burroughs viene arricchita dalla fantasiosa
caratterizzazione, di sceneggiatura e attoriale, dei vari protagonisti e dai
perfetti raccordi di suono e di immagine che aumentano il tasso tecnico del
girato. Se vi aggiungiamo gli ariosi piani studiati da Mindel ed il commento
musicale del connazionale Michael Giacchino, “John Carter” diventa la miglior
avventura dell’anno nuovo: vediamo chi fa meglio!
Dal primo “Guerre Stellari” del 1977 fino a “Stargate” e al più
recente “Avatar”, la letteratura di Burroughs ha profondamente influenzato il
Cinema di genere, tuttavia è questo il primo approccio veramente
cinematografico ai suoi romanzi, senza considerare, data la differente
tematica, i vari lungometraggi più o meno ispirati al volume “Tarzan delle
Scimmie”, pubblicato nel 1914. Dopo i due premi Oscar aggiudicatosi militando
nella Pixar (“Alla ricerca di Nemo” e “Wall E”), è Andrew Stanton a lanciarsi
in questa nuova avventura in carne ed ossa, affiancandosi Mark Andrews, suo
braccio destro ed artista Pixar degli storyboard, Daniel Mindel, direttore
della fotografia sudafricano arrivato alla ribalta con i fratelli Scott, ed il
compositore d’origine italiane Michael Giacchino. Veste i panni del capitano
Carter il canadese Taylor Kithsch, dopo aver indossato quelli del mutante Remy
Lebeau in “X- Men Le Origini- Wolverine”, che registra anche la presenza di
Lynn Collins, Dejah Thoris su Barsoom, attrice statunitense proveniente dal
teatro di matrice shakespeariana. Attorno ai due protagonisti, un cast vario e
ben scelto, tra cui spiccano i caratteristi Willem Defoe e Ciaràn Hinds, il
villain Mark Strong ed il giovanissimo Daryl Sabara.
VOTO 7/10
Marco
Fiorillo
Pier Lorenzo
Pisano
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