Ciclo "Per non dimenticare": Deus ex Machina
Robin Williams: Andrew Martin
Robin Williams: Andrew Martin
Sam Neill: Richard Martin
Wendy Crewson: Rachel Martin
Hallie Kate
Eisenberg: Amanda Martin da bambina
Embeth
Davidtz: Amanda Martin da adulta/ Portia Charney
Oliver
Platt: Rubert Burns
Regia: Chris Columbus
Soggetto: Isaac Asimov, Robert
Silverberg
Sceneggiatura: Nicholas Zakan
Musiche: James Horner
In un futuro non troppo lontano, i Martin accolgono in casa il proprio
robot NDR, battezzato dalla più piccola della famiglia Andrew. Diverso fin da
subito dagli altri automi, Andrew dimostra caratteristiche uniche per la sua
natura meccanica: volontà d’apprendimento, tecniche di conoscenze e soprattutto
curiosità e attaccamento familiare. Percependo la sua nascosta umanità, Andrew
comincerà il proprio viaggio per conquistarla, scoprendo dove finisce il robot
e dove comincia l’individuo.
La vita e la morte, la famiglia, l’amicizia e l’amore ed ancora
l’individualità, la perfezione e il “casino” che ogni umano porta dentro di se.
Tutto questo è “L’Uomo Bicentenario”, riduzione cinematografica dell’omonimo
romano di Isacc Asimov, poi ampliato da “Robot NDR 113”, scritto a quattro mani
da Asimov e Robert Silverberg.
In tempi in cui la macchina convive abitualmente con l’umano, a volte
sostituendolo, indagarne l’incontro/scontro risulta accattivante quanto
obbligatorio. Precursore come pochi, Asimov aveva vagliato questa necessità in
tempi non sospetti, finendo per parteggiare per entrambi gli schieramenti.
Profondamente fascinato dalla macchina (una produzione letteraria intera a
testimoniarlo), il romanziere celebra in egual misura l’umano, di cui prende il
meglio ed il peggio come fattori legati in un’unica unicità.
A dirigere questa pietra del sci-fi lo statunitense Chris Columbus:
dopo i primi passi mossi come sceneggiatura al fianco di un certo Spielberg,
comincia a lavorare autonomamente dietro le cineprese, firmando gli storici
“Mamma ho perso l’aereo” e “Mrs. Doubtfire”; più recentemente ha iniziato il
maghetto Harry Potter al Grande Schermo, dirigendone i primi due episodi.
Per l’occasione punta tutto su Robin Williams: la sua incredibile espressività ed ironia riescono a rendere Andrew umano fino dalle primissime scene della pellicola. Lo affiancano il caratterista Sam Neill e la bella Embeth Davidtz, oltre alla macchietta Oliver Platt.
Per l’occasione punta tutto su Robin Williams: la sua incredibile espressività ed ironia riescono a rendere Andrew umano fino dalle primissime scene della pellicola. Lo affiancano il caratterista Sam Neill e la bella Embeth Davidtz, oltre alla macchietta Oliver Platt.
La buona revisione dell’opera di Asimov operata da Zakan, gli
incredibile effetti speciali, la sottile ironia e l’intensità delle prove
attoriali, ne fanno una pellicola imperdibile anche per i palati meno golosi di
fantascienza.
VOTO 8/10
Marco
Fiorillo
Pier Lorenzo
Pisano
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