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lunedì 5 dicembre 2011

Il punto del weekend

Arriva Dicembre che con sé porta i primi segni cinematografici del Natale, sia nella versione animata hollywoodiana sia in quella tutta italiana del “cine-panettone”. Un weekend ricchissimo in quantità con ben sette pellicole in uscita: conosciamone i protagonisti.

I PROTAGONISTI

Il fascino per gli anni ’20 dello scorso secolo anima due delle tre pellicole statunitensi del fine settimana. In “Midnight in Paris”, lo scrittore Gil Pender, alle prese col suo primo romanzo, si rifugia nella Parigi degli anni ’20 per sfuggire ad una realtà lavorativa e familiare che, oramai, gli va stretta. Nonostante la felicità conosciuta nel “sogno”, Gil dovrà rendersi conto che la vera serenità non sarà mai alla portata di colui che fugge dalla propria realtà senza affrontarla. È questa l’ultima pellicola di Woody Allen, che recupera in grandissimo stile le ultime produzioni altalenanti confezionando un prodotto intenso e godibile, frutto anche dell’ottimo cast, su tutti Owen Wilson in un inedita veste seriosa. D’altra ispirazione è “1921- Il Mistero di Rookford”. Nell’Inghilterra post guerra mondiale, i medium dilaniano le famiglie dei caduti lucrando sulle emozioni dei più disperati. La giovane Florence Cathcart combatte proprio questo male truffaldino, con raziocinio e scienza: sarà proprio questa sua imperturbabilità ad essere messa alla prova nel collegio di Rookford, in cui aleggia il fantasma di un bambino morto di morte violenta. Strizzando l’occhio al maestro dell’horror letterario Henry James, il novello Nick Murphy porta in scena una ghost story che, seppur non impaurisca più di tanto gli amanti del genere, ci ricorda il miglior modo di fare questo genere di cinema. Si aggiunga la talentuosa performance di Rebecca Hall, bella e brava, esclusa troppo spesso dai primi piani.

Cominciano con un po’ d’anticipo le celebrazioni natalizie. Nella sua personalissima rivisitazione dello “Schiaccianoci” di Cajkovskij, Konchalovky porta sul Grande Schermo la più classica delle “favole di Dicembre”: durante la notte di Natale,il pupazzo dello Schiaccianoci prende vita per combattere, insieme ai fratelli Mary e Max, il malvagio Re dei Topi e sua madre, la Regina. Partendo da una favola per bambini, anche ben costruita anche se relativamente scontata, il regista russo si perde in un sottobosco di citazioni ed allusioni indirizzati più ai genitori che ai figli, mettendo in difficoltà la riuscita del suo “ Lo Schiaccianoci”, passante, soprattutto, dalle performance della sorella d’arte Elle Fanning e dei caratteristi Nathan Lane e John Turturro. Di tutt’altro spirito è, invece, “Napoletans”. Nella cornice di Baia, sul Golfo di Napoli, la famiglia Di Gennaro, marito fedifrago, moglie ingenua e due figli, attendono l’arrivo delle festività, tra lontani parenti e giovani fanciulle straniere. Prima esperienza del napoletano Luigi Russo, “Napoletans”, cerca di ridare colore alla commedia sexy all’italiana, tra maschere tipicamente campane e battute stantie: un esperimento fallito in partenza.

Completano le uscite nostrane “Il Giorno in più” e “Sentirsidire- Quello che i genitori non vorrebbero mai”. Il milanese Giacomo, è il protagonista de “Il Giorno in più”: uomo di successo mai pago di avventure d’una notte ma mai pronto ad impegnarsi in pianta stabile, verrà messo a dura prova da Michela, donna in carriera in procinto di partire per New York. La storia, tratta dall’omonimo romanzo di Fabio Volo, che veste proprio i panni di Giacomo, e diretta da Massimo Venier, che pure aveva riscosso molto successo in forma cartacea, delude nel passaggio alla celluloide, non per difetti stilistici quanto per la stanchezza di soggetto e caratteri. Lasciamo il mondo degli adulti per addentrarci in quello dei giovani di “Sentirsidire”: Ludovico e Filippo, cresciuti in famiglie ed ambienti totalmente diversi, si incontrano in un parco milanese in cui si consuma un giro di prostituzione maschile. Parte bene il primo lungometraggio di Giuseppe Lazzari, nonostante la forma del documentario in vecchio stile: mette molta, forse troppa, carne a cuocere, avviando una riflessione che rimane sostanzialmente incompiuta, sostituendo troppo spesso le immagini al dialogo.

Ultimo ma non meno importante, “Le Nevi del Kilimangiaro”, racconta di Michael, appena licenziato ma forte d’una famiglia splendida e numerosa. Viene, però, coinvolto in una rapina ad opera di un altro operaio licenziato assieme a lui: nonostante lo faccia arrestare, i due fratellini lasciati completamente in solitudine dal rapinatore arrestato faranno riflettere molto Michael. Dopo “Miracolo a le Havre”, il cinema europeo si ritaglia per la seconda settimana di seguito, un posto da protagonista. Questa volta lo fa con uno dei suoi interpreti migliori, il marsigliese Robert Guediguian che, prendendo le mosse dall’opera “Le Pauvres Gens” di Victo Hugo, porta in scena la sempre attuale polemica socio/economica, intarsiandola d’una costante vena ironica che diverte lo spettatore per tutta la durata del girato.

LE SORPRESE

Piacevole sorpresa del weekend è il volto nuovo di Nick Murphy. Il regista de “1921- Il Mistero di Rookford”, riesce ad evitare telecamere in presa diretta e litri di sangue, ridando all’horror cinematografico la sua vera anima, quell’anima fatta di stanze illuminate da candele tremolanti e cardini che cigolano. Un ottimo prodotto di rivisitazione, la cui qualità passa anche dalle scenografie di Jon Henson e dalle musiche di Daniel Pemberton.

I FLOP E I TOP

Ed ecco gli iscritti al taccuino dei cattivi:

3°. Al gradino più basso Andrei Konchalovsky. Il regista russo, nonostante egli stesso abbia dichiarato di voler realizzare una favola per bambini, non resta nei suoi schemi, trasformando i protagonisti del suo “Schiaccianoci” in un continuo richiamo storico, come dimostrano i topo nazisti e i sudditi operai russi rivoluzionari.

2°. Segue il tuttofare Fabio Volo. Attore, scrittore, conduttore e doppiatore, ogni suo movimento sembra diventare oro colato: se il pubblico lo segue, e non poco, la qualità sembra averlo abbandonato rendendo il suo personaggio stantio.

1°. Al gradino più alto, Luigi Russo, il peggiore della settimana. Il regista napoletano si iscrive nella cerchia dei bassi umoristi italiani, quei comici sguaiati e banali che fanno la faccia della cinematografia italiana all’estero: come se non ce ne fossero troppi, si aggiunge Russo!

Infine, i premiati della settimana:

3°. Medaglia di bronzo a Rebecca Hall. L’attrice londinese trova finalmente un altro ruolo da protagonista, dopo quello affidatogli da Woody Allen in “Vicky, Cristina, Barcellona”, facendo rimpiangere la sua lontananza dalle scene più avanzate.

2°. Secondo gradino del podio al francese Robert Guediguian. Il regista riesce a trovare la giusta alchimia tra denuncia e leggerezza, portando sul Grande Schermo l’ennesimo ottimo prodotto.

1°. Primo del weekend, l’infinito Woody Allen. Dopo i più recenti alti e bassi cinematografici, ritorna con classe e maestria al Grande Schermo, con una pellicola deliziosamente “alleniana” dall’inizio alla fine: una storia dall’incredibile forza narrativa e sottilmente umoristica, in cui si rispecchia perfettamente l’anima del regista statunitense.

BOX OFFICE

I botteghini italiani, per una volta, premiano il talento: è “Midgnight in Paris” a raccogliere i risultati migliori, con 1.207.751,60€ in soli due giorni. Mentre continua il dominio incontrastato dei vampiri di “Breaking Dawn- Parte 1”, trova buon accoglienza anche la new entry nostrana “Il Giorno in più”, con 817.918,70€.

Marco Fiorillo

Pier Lorenzo Pisano

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