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domenica 8 gennaio 2012

J. Edgar (2012)

Leonardo di Caprio: J. Edgar Hoover
Armie Hammer: Clyde Tolson
Naomi Watts: Helen Gandy
Josh Lucas: Charles Lindbergh
Ed Westwick: agente Smith
Lea Thompson: Lela Rogers
Dermont Mulroney: colonnello Schwarzkopf
Jeffrey Donovan: Robert Kennedy
Stephen Root: Arthur Koehler
Judi Dench: Anne Marie Hoover
Ken Howard: generale Stone

Regia: Clint Eastwood
Sceneggiatura: Dustin Lance Black
Fotografia: Tom Stern
Scenografie: James J. Murakami

Nel 1919 Edgar Hoover (Leonardo di Caprio) è poco più che un ventenne di stanza al dipartimento di giustizia, sotto il comando del direttore Mitchell Palmer. L’arresto del capo del movimento radicale Emma Goldman proietta Edgar ai vertici del dipartimento e oltre, dinanzi alla scrivania del Generale Stone (Ken Howard), da cui riceve la conduzione del Federal Bureau of Investigation (FBI). È l’inizio dell’impero di Hoover, riformatore del  Bureau, prima, e dell’intero sistema investigativo americano, poi. Per più di un cinquantennio Hoover vivrà per e con l’America, combattendo dalla sua scrivania tutti i suoi nemici.

“Una società indifferente e riluttante ad imparare dal passato non ha futuro. Non dobbiamo mai dimenticare la nostra storia. Non dobbiamo mai abbassare la guardia”. Queste parole, affidate dallo sceneggiatore Dustin Black all’Hoover di Leonardo di Caprio, basterebbero per capire l’uomo che per più di mezzo secolo ha accompagnato ed incarnato gli Stati Uniti. Fiero, duro e risoluto, Hoover ha dedicato tutta la sua vita alla bandiera a stelle e strisce. Direttore dell’FBI dal 1924 al 1972, avversario giurato del comunismo e vincitore nella battaglia al gangsterismo. Uomo ossessivo ed ossessionato, sempre in bilico tra la paranoia e la sfiducia, incapace di un’interazione sana lavorativa e personale. Eroe e nemico. Amato ed odiato. Cuore pulsante di un America “nera”, tenuta insieme da segreti e complotti, mai pacificata ed in continua ricerca d’una lotta in cui impegnarsi.
Sempre coerente alla sua profondissima attenzione politica, il magistrale Clint Eastwood, regista de “J. Edgar”, tratteggia in maniera storicamente corretta la vicenda dell’Hoover “uomo pubblico”. Ma ad Eastwood questo non basta. Trasforma la celebrazione storica in una storia di vita, la storia di un uomo fragile, incatenato alla propria carriera ed incapace di vivere le proprie emozioni. L’estremo attaccamento alla madre, la velata vicinanza al collega ed amico Clyde Tolson, ed ancora i repentini cambi di registro sono solo alcuni degli artifizi usati dal regista per centrare la propria attenzione su Edgar e non su Hoover: non sembra un caso nemmeno la scelta del titolo.

Se a dirigere le telecamere troviamo uno dei senatori dell’olimpo hollywoodiano, il talento non sembra mancare al restante entourage. Eastwood si affianca il giovane sceneggiatore Dustin Lance Black, presentatosi al grande pubblico curando per tre lunghi anni il lungometraggio biografico “Milk” che gli valse l’Oscar alla miglior sceneggiatura nel 2009. A vestire perfettamente gli eleganti doppiopetto di Hoover è Leonardo di Caprio, capace di anteporre davanti alla cinepresa entrambe le anime del suo personaggio. Al suo fianco, Armie Hammer e Naomi Watts, sostituita di Charlize Theron, cui si aggiunge un cast ricco e numeroso tra cui spiccano Ed Westwick, beniamino della famosa serie tv “Gossipgirl”, Lea Thompson, meglio nota con lo pseudonimo di Lorraine Baines McFly, e la madrina d’onore Judi Dench.

Vicende private e carriera politica, storia di un paese e parabola di vita, tutto si condensa con splendida armonia narrativa ed interpretativa nell’ennesimo capolavoro di Eastwood.

VOTO 8/10
Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano 

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