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domenica 15 maggio 2011

Uomini Senza Legge (2011)


Jamel Debbouze: Said
Roschdy Zem: Messaoud
Sami Bouajila: Abdelkader
Samir Guesmi: Ojmani
Bernard Blancan: Col. Faivre
Correntine Lobet: Gimenez
Jean Reynes: Mattei
Regia: Rachid Bouchared
Soggetto: Rachid Bouchared
Sceneggiatura: Rachid Bouchared
Fotografia: Christophe Beaucarne
Musica: Armand Amar

“Uomini senza legge” racconta le sanguinose vicende che hanno reso possibile l’indipendenza algerina, attraverso gli occhi di tre fratelli, Saïd(Jamel Debbouze), Messaoud(Roschdy Zem) ed Abdelkader(Sami Bouajila).
Il film tratta tematiche molto delicate, come il massacro di Sétif e Guelma, (avvenuto l'8 maggio 1945) durante il quale i francesi soffocarono nel sangue le pretese di indipendenza algerine e rappresenta un ideale proseguimento del precedente “Days of Glory”(2006) dello stesso regista Rachid Bouchareb.
I tre fratelli agiscono spinti da motivazioni ed ideali diversi ma sono comunque uniti, non tanto dal sangue, né dal senso di appartenenza alla patria, come apparentemente dovrebbe essere, ma dalla volontà di rivalsa contro una schiacciante ingiustizia sociale, dall’aspirazione ad una vagheggiata libertà che da loro la forza di andare avanti. E per andare avanti i fratelli devono abbandonare gli idealismi e scendere a terra in un sanguinoso campo di battaglia, trasformando il film in una sofisticata gangster story: dai toni marroni della prima metà del film si passa al rosso del sangue e delle esplosioni.
La “Rivoluzione” diventa un’entità superiore e maligna, un vessillo a cui appigliarsi per giustificare ogni genere di atrocità, sia da parte dei fratelli, sia da parte dei loro oppositori. La violenza, fisica e mentale, diventa scontata ma non per questo meno terribile, ed è come una scure sempre incombente sulle teste dei fratelli e di chiunque. Mentre inizialmente dalla violenza si scappava e si invocavano maledizioni, adesso si respinge con la stessa moneta, in un climax di brutalità che non lascerà scampo.
Si ricorda che la pellicola è stata accusata di “revisionismo” dal deputato francese Lionnel Luca proprio per le gravi tematiche trattate, anche se da parte del regista sono state compiute accurate ricerche, ed ogni personaggio è un mix di varie fonti storiche, il tutto per rendere il più verosimile possibile le vicende dei fratelli.
Il film è stato presentato alla 63ª edizione del Festival di Cannes e candidato all’oscar come miglior film straniero: effettivamente presenta molti spunti interessanti e tende ad essere epico in certe scene, in una interessante commistione di generi.
Un tema ripercorre sempre e comunque la storia: la vendetta, qui presentata come l’unica legge sempre ed universalmente valida. In un mondo che si sta riassestando e che è ancora alla ricerca dei suoi valori, regola implacabile è la vendetta, la sola tremenda certezza ed il motore dell’intero film sin dalle primissime inquadrature.
Voto:6/10
Pier Lorenzo Pisano
Marco Fiorillo

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