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venerdì 24 giugno 2011

Esp- Fenomeni Paranormali (2011)

Sean Rogerson: Lance Preston

Juan Riedinger: Matt White

Ashleigh Gryzko: Sasha Parker

Mackenzie Gray: Houston Gray

Arthur Corber: Dr. Friedkin

Michele Cummins: Ghost

Ben Wilkinson: Jerry Hartfield

Regia: The Vicious Brothers

Sceneggiatura: The Vicious Brothers

Fotografia: Tony Mirza

Effetti Speciali: Colin Minihan

Musiche: Quynne Craddock

Scenografie: Paul Mc Culloch


Un altro ospedale psichiatrico. Un altro gruppo di giovani curiosi armati di telecamere. Porte che sbattono a loro piacimento, cigolii da brivido e fantasmi triti e ritriti. Servirebbe una resa registica almeno al livello delle pellicole che hanno lanciato la moda del “film nel film”, ma quella è l’unica cosa che in “ESP” non sembra già vista!

Il giovane Lance Preston (Sean Rogerson) è l’ideatore ed il realizzatore di ESP- Fenomeni Paranormali, una serie televisiva tutta dedicata alle suggestioni paranormali, in cui vero e finzione cinematografica si fondono coi semplici fini dell’intrattenimento e del guadagno. Per la sesta puntata, Lance e la sua troupe si recano presso il Collingwood Psychiatric Hospital, un ospedale psichiatrico del Maryland tristemente noto per i maltrattamenti subiti dai pazienti ricoverati nella struttura. Dalla chiusura, i padiglioni del complesso sembrano fare da scena a fenomeni di inspiegabile natura che hanno amplificato ancor di più l’aura di mistero e brivido. Lance non vuole lasciarsi sfuggire una location perfetta per il suo format. Svolto il solito rito delle “interviste pilotate”, il gruppo decide di farsi rinchiudere per una notte nella struttura, per verificare e riportare gli strani eventi che si consumano tra le mura dell’ospedale. Dopo essere stati raggiunti da Houston Gray (Mackenzie Gray), un falso medium integrato nel cast a rappresentanza dell’autorità competente, Lance e compagni vengono chiusi nell’edificio dal custode, Jerry (Ben Wilkinson), che alle 6.00 ritornerà a liberarli. La registrazione della puntata sembra risolversi nella routine cui il gruppo si è ormai abituato, quando strani fenomeni cominciano a manifestarsi intorno a loro: ciò che fin’ora era stata una finzione diviene realtà e quando i ragazzi, spaventati, decidono di uscire dall’ospedale, nello sfondare l’ingresso chiuso dal custode, non trovano l’esterno ma la continuazione dell’edificio stesso. Sono bloccati in un sogno onirico fuori dal tempo e dallo spazio. Ma il peggio deve ancora venire.

Fanno il loro “debutto in società” i Vicious Brothers, alias Colin Minihan e Stuart Ortiz, che puntano sulla moda horror del momento: quel “Found Footage Movie” che da “The Blair Witch Project”, passando per la fortunatissima serie dei “Paranormal Activity” arriva a “Rec”, valida interpretazione spagnola del genere. Di certo apportare un contributo innovativo e tecnicamente valido non è facilissimo ma almeno rimanere nei range qualitativi dei precedenti sarebbe quantomeno auspicabile. Non arriva alla sufficienza, invece, la pellicola dei Vicious: una regia che non riesce a sfruttare a pieno la tensione che caratterizza il filone non viene aiutata né da scelte visive dalla flebile carica né dalla narrazione pesante e contrita, la cui trama confusionaria passa dallo psichiatrico al paranormale puro, senza farsi mancare una buona dose di inutile satanismo. Eppure, il progetto poteva valersi di una storia vera che, probabilmente, mette più paura della pellicola stessa. Il Collingwood Psychiatric Hospital può vantare davvero un passato da horror: dal 1895 al 1963, anno della chiusura, l’ospedale del Maryland ha ospitato più di 80.000 pazienti affetti da disturbi mentali; la fama della struttura è legata alle barbare tecniche curative, che prevedevano torture fisiche e abituali processi di lobotomia: già nel 1930 a Colingwood erano state effettuate più lobotomie che in qualsiasi altra struttura del Paese. Il giovanissimo e sconosciuto cast non rimedia all’insuccesso, anche se spicca, tra l’opacità generale, la prova di Sean Rogerson.

La già limitata tensione della sala svanisce non appena le luci si riaccendono e scorrono i titoli di coda. Stanotte dormiremo sonni tranquilli.

VOTO 4/10

Marco Fiorillo

Pier Lorenzo Pisano

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