traduzione

venerdì 24 giugno 2011

Lawrence d’Arabia(1962)


Ciclo "Per non dimenticare": I Grandi Viaggi



Regia:David Lean
Soggetto:Thomas Edward Lawrence (appunti)
Fotografia:Freddie Young
Peter O'Toole: Thomas Edward Lawrence
Alec Guinness: Emiro Faysal (futuro Faysal I d'Iraq)
Anthony Quinn: ‘Awda Abū Tayy
Jack Hawkins: Gen. Lord Edmund Allenby
Omar Sharif: Sharīf ‘Ali ibn al-Kharīsh
José Ferrer: Bey turco, comandante d'una guarnigione
Anthony Quayle: Col. Harry Brighton
Claude Rains: Mr. Dryden
Arthur Kennedy: Jackson Bentley
Donald Wolfit: Gen. Sir Archibald Murray
I.S. Johar: Qāsim
Gamil Ratib: Maǧīd
Michel Ray: Farrāǧ
John Dimech: Daʿūd
Zia Mohyeddin: Tafas

Lawrence d’Arabia è un film imponente, di respiro epico, forse “Il”film epico, una pietra miliare del cinema rispetto alla quale tutti i film successivi (uno su tutti, “The english patient”)hanno dovuto fare i conti e subire forti suggestioni e condizionamenti da cotanto modello. Senza contare l’enorme numero di registi che sono stati influenzati dalla visione di questo capolavoro tra i quali ricordiamo Steven Spielberg, che ha definito il film un "miracolo".

Ispirato alla affascinante storia del tenente Thomas Edward Lawrence, personaggio dai tratti chiaroscuri, che alterna un idealismo incrollabile ed un’altissima fiducia in sé stesso, ad aspri momenti di scetticismo, delusione e perdita di un senso. Lawrence si trova a rappresentare un paese, la Gran Bretagna della prima Guerra Mondiale, subdolo e contraddittorio nei confronti del popolo arabo, ma allo stesso tempo subisce il fascino del deserto e sente in sé grande affinità con le genti del deserto.

La ricostruzione storica è accuratissima, nei costumi e nel ricreare le norme sociali della colonia inglese. Tuttavia numerose sono le imprecisioni a livello storico, sulle quali non ci soffermiamo, poiché certi episodi sono abbastanza romanzati, ed è stato in parte alterato quello che davvero Lawrence era (anche se la vicenda del film è stata tratta dagli appunti di Lawrence stesso), ma tutto ciò è in favore di grande livello di spettacolarità e coinvolgimento. Il gioco valeva la candela.

Questo grande kolossal in costume è cosi imponente e con scene di guerra così bene allestite e credibili da fare invidia ai moderni blockbuster. La fotografia di Freddie Young è magistrale e gli valse il primo dei suoi tre Oscar alla fotografia ed un Golden Globe. Sullo schermo si susseguono scene potenti ed evocative, superbe e poetiche, la telecamera incornicia ambienti naturali meravigliosi, espressioni e volti intensissimi e ricrea con maestria le sensazioni e le situazioni esplosive suscitate della prima Guerra Mondiale.

La costruzione psicologica del personaggio di Lawrence è molto interessante. Una persona singolare, sicuramente un grande uomo, forse però non sempre in grado di sopportare il peso di quello che sta creando, e con alcuni tratti di personalità molto oscuri ed inspiegati, ma che rendono ancora più vivo il personaggio, reso da un Peter O'Toole che pare prendere vita e balzare fuori dallo schermo.

Inoltre è da sottolineare come le grandi interpretazioni, la splendida fotografia sopracitata, l’incalzare delle vicende ed il grande ritmo, contribuiscono a fare di questa pellicola un capolavoro senza tempo che non mostra minimamente segni di cedimento dopo cinquant’anni. È bello, o forse triste, a seconda dei punti di vista, pensare a come un film del 1962 sia rimasto insuperato per bellezza anche confrontandolo a film simili attualmente in produzione. I dialoghi, l’azione, la componente estetica, tutto è perfettamente bilanciato.

Voto: 9/10
Pier Lorenzo Pisano
Marco Fiorillo

Nessun commento:

Posta un commento