traduzione

giovedì 22 settembre 2011

Ciclo "Per non dimenticare": Le paure primordiali



Regia: Friedrich Wilhelm Murnau
Max Schreck: Conte Orlok













“Nosferatu” è un film leggendario, capolavoro di Murnau e simbolo del cinema espressionista, una delle colonne portanti del cinema horror. Ancora oggi mantiene intatto un fascino ed una capacità di suggestione ineguagliata.

Ambientato nel 1838 ripercorre più o meno fedelmente la storia del  celeberrimo romanzo di Bram Stoker, “Dracula”, sebbene i nomi dei personaggi siano stati cambiati per evitare di violare i diritti d’autore. Nonostante quest’accortezza Murnau perse la causa con gli eredi di Stoker e tutte le copie del film furono distrutte, a parte una che ha consentito a quest’opera di arrivare fino a noi.

Mentre negli horror recenti il suono gioca una parte fondamentale nel creare tensione, in “Nosferatu” le immagini sono così inquietanti ed evocative da rendere paradossalmente il silenzio un punto a favore della pellicola, perché l’attenzione dello spettatore si concentra così sulla geniale fotografia , sulla emaciata figura del conte Orlox ammantato d’oscurità, sul geniale gioco delle ombre e sugli sguardi.
Il personaggio del conte, in particolare, rimarrà  per sempre impresso nella memoria della cinematografia. Un’inquietante leggenda circola sull’attore principale Max Schreck, secondo la quale egli sarebbe effettivamente stato un vampiro; sull’onda di quest’ipotesi è stato girato il film “L’ombra del vampiro” con John Malkovich. In ogni caso queste voci sono state ispirate in parte dal suo nome(“Massimo Terrore” in tedesco), e sicuramente dal terrificante villain a cui ha dato corpo.

Il Conte è decadente e consunto come il suo castello, una figura alta ed imponente, mostruoso con le sue lunghe unghie ed inquietante con la sua lentezza nei movimenti, esasperata al massimo. La sua rigidità è quasi innaturale, e spesso si trasferisce ai suoi lineamenti del volto, che si possono indurire in una maschera inespressiva dagli occhi sbarrati –e sono gli occhi di un film muto, capaci di trasmettere puro terrore-, o possono inasprirsi in un ghigno diabolico e far trasparire una fila di denti aguzzi. Tutto ciò che ruota attorno al conte si corrompe, deperisce, muore. Il suo pallore fa contrasto con le ombre di cui sia avvolge, e di cui è signore(in particolare l’ombra di Orlox è stata ripresa in maniera interessante nel Dracula di Francis Ford Coppola).
Rispetto all’astuto e raffinato conte Dracula, Orlox è la personificazione stessa del terrore, vive di notte, è un mostro feroce, mai sazio, che prospera nella miseria e nella disperazione che lui stesso crea.
Le ambientazioni ,da quando il conte fa la sua prima apparizione, trasmettono costantemente l’idea del crepuscolo, del degrado, della morte.

L’eco che ha avuto questo film  è incommensurabile, ma ci basta ricordare il film di Herzog, “Nosferatu: Phantom der Nacht”, ispirato direttamente dal film di Murnau, ottimo remake che mette in risalto aspetti diversi della figura del conte rispetto all’originale.

Ciò che può più di ogni altra cosa colpire uno spettatore degli anni 10, è quanto sia spiazzante leggere il terrore negli occhi di un personaggio e non poter sentire l’urlo della sua paura; quanto vedere un’immagine che improvvisamente compare sullo schermo non sia così spaventoso come un lento incedere su di una scalinata; quanto un video rovinato e consumato dal tempo possa stimolare i nostri timori più atavici e colpire nel segno, come il cinema moderno di questo genere non riesce più da troppo tempo.

Voto: 10/10

 Pier Lorenzo Pisano
Marco Fiorillo

3 commenti:

  1. Pls inserisci critiche ed opinioni sul film e sul regista.
    Vedo solo qualche info + un elenco di "quanto è bello"

    cosa ne pensi di come recita Greta Schroeder?
    Comparalo con Dracula 1931 di Tod Browning.


    Ty

    RispondiElimina
  2. ho scritto il commento sopra come anonimo sry

    RispondiElimina
  3. Grazie, le critiche costruttive sono sempre ben accette ;)

    RispondiElimina