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domenica 25 settembre 2011

The Eagle (2011)


Channing Tatum: Marco Aquila
Jamie Bell: Esca
Donald Sutherland: Aquila
Mark Strong: Guern
Tahar Rahim: Liathan
Denis O’Hare: Lutorius
Dakin Matthews: Claudius
Douglas Henshall: Cradoc
Regia: Kevin McDonald
Soggetto: Rosemary Sutcliff
Sceneggiatura: Jeremy Brock
Produzione: Duncan Wenworthy
Fotografia: Anthony Don Mantle
Musiche: Atli Orvarsson
Scenografie: Michael Carlin

Se è vero che Kevin McDonald deve il suo successo equamente a film-documentari e a “pellicole d’azione”, quando cerca di mescere entrambi i prodotti, come avviene nel suo ultimo “The Eagle”, la somma degli addendi da un altro risultato, difficile da definire ma sicuramente lontano dal successo già conosciuto in precedenza.
A metà del II secolo dopo la nascita di Cristo, Marco Aquila (Channing Tatum), fresco di nomina a comandante, giunge in Bretagna per il suo primo incarico. Il nuovo titolo ricevuto ha un valore molto particolare per il giovane combattente: suo padre, vent’anni prima, era al comando della IX Legione, misteriosamente scomparsa, nelle terre oltre il Vallo di Adriano, insieme al sacro vessillo romano, l’aquila. Coinvolto in uno scontro con la popolazione locale, Marco si batte con coraggio ma rimane gravemente ferito. Viene, quindi, ricondotto a Roma, nella casa del fratello del padre (Donald Sutherland), dove avrà modo di conoscere il britanno Esca (Jamie Bell), uno schiavo coinvolto nei violenti scontri dell’arena. Salvato da Marco, i due intraprendono un periglioso viaggio alla ricerca del vessillo perduto.
La pellicola, ispirata al romanzo “L’Aquila della IX Legione” della scrittrice inglese Rosemary Sutcliff, è l’ultima fatica del regista Kevin McDonald: consideratone il sopracitato passato, le premesse per realizzare un film di qualità c’erano sicuramente. Tuttavia, ci si avvicina a stento alla sufficienza, e non per mancanza di talento né dietro né davanti le telecamere, ma per una mal calcolata sovrabbondanza. Sotto gli occhi dello spettatore “The Eagle”, cambia costantemente: prima, un film dalle tinte crude tutto sangue e campi di battaglia, poi, un realistico documentario che voglia mettere in luce la vera storia di una leggenda mai totalmente sondata. Le aspettative vengono continuamente disattese e gli stessi argomenti della pellicola -in particolare il rapporto odio/amore tra schiavo e padrone- non hanno modo di dispiegarsi nella giusta maniera. Mc Donald, forse spinto da un eccesso di zelo, attinge da troppe fonti destabilizzando lo stesso pubblico, all’oscuro dei salti narrativo- dirigistici del regista.
Sul set di “The Eagle” si ritrova un trio già rodato, dopo la collaborazione sul set de “L’Ultimo Re di Scozia”: McDonald, presentatosi al “Mondo-Cinema” con la vittoria dell’Oscar per il Miglior Documentario del 2000, con il suo “Un giorno a Settembre”, Anthony Don Mantle, il direttore della fotografia, fresco d’Oscar per la collaborazione a “The Millionaire”, e lo sceneggiatore Jeremy Brock, chiamato all’ingrato compito di ridurre per il grande schermo il romanzo della Sutcliff. Davanti alle telecamere troviamo, invece, due promesse. Channing Tatum, che approdò al grande schermo nel 2006 partecipando al fortunatissimo “Step Up”, dopo aver accantonato le passerelle che lo avevano visto protagonista come modello; al suo fianco, Jamie “Ballerina Boy” Bell, il talentuosissimo attore che interpretò i panni di Billy Elliot nel 2000: ruolo che gli valse importanti plausi, oltre il soprannome conferitogli dagli amici.
Come una sera di festa, McDonald apparecchia la tavola con il servizio migliore ma le portate arrivano fredde.
VOTO 5/10
Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano

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