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domenica 6 novembre 2011

Sexlist (2011)


Anna Faris: Ally Darling
Chris Evans: Colin Shea
Blythe Danner: Ava Darling
Mike Vogel: Dave
Dave Annable: Jake
Martin Freeman: Simon Forester
Zachary Quinto: Jake “Jimmy” Quinton
Anthony Mackie: Tom
Chris Pratt: Donald
Joel Mc Hale: Paul Tyler
Andy Samberg: Jerry
Eliza Coupe: Sheila Darling
Ed Beagley Jr.: Terry Darling
Regia: Mark Mylod
Soggetto: Karyn Bosnak
Sceneggiatura: Gabrielle Allan, Jennifer Crittenden
Fotografia: J. Michael Muro
Musiche: Aaron Zigman
Scenografie: Jon Billington

Senza lavoro e senza fidanzato alla soglia dei trenta, con la sorella Sheila (Eliza Coupe) ormai prossima all’altare ed una madre (Blythe Danner) fin troppo interessata alla sua vita sentimentale, Ally (Anna Faris) entra definitivamente in crisi quando scopre, leggendo una rivista al femminile, che venti è il numero massimo con cui una ragazza dovrebbe andare a letto nella propria vita. Resasi conto di essere a diciannove, decide di concedere le proprie grazie solo all’uomo della sua vita. Il tempo di formulare il progetto che Ally già viene meno ai suoi obiettivi, dormendo con Paul (Joel Mc Hale), l’uomo che l’ha appena licenziata. Raggiunto il tetto massimo, comincia a passare in rassegna tutti i suoi ex, coadiuvata dal bel vicino Colin (Chris Evans), musicista fallito e appassionato di tecniche investigative.
Classica commedia dai toni un po’ piccanti, “What’s your number?”, questo il titolo originale, è l’ennesima produzione americana di genere che segna la continua fioritura di un Cinema leggero che può non dispiacere in toto. Usufruendo di un format ormai consolidato da tempo, il regista Mark Mylod e co., evitano qualsiasi componente originale preferendo il cliché all’innovazione. Sebbene tra le tinte sbiadite della storia si possa intravedere una qualche forma di polemica per la storica dicotomia sociale uomo-donna e una particolare attenzione alla crisi di mezz’età (attualissima in Italia ai giorni nostri), il tentativo di nobilitare la pellicola naufraga miseramente. È una storia vista e rivista dal finale ampiamente preannunciato che l’entourage tutto cerca di abbellire con le peripezie nel mezzo: se l’importante è il viaggio e non la meta, questa volta non vale la pena nemmeno di mettersi in viaggio.
Eppure i presupposti per un prodotto qualitativamente superiore c’erano. Oltre alcune trovare registiche interessanti (vedi l’occhio strizzato alla moda delle produzioni a sfondo criminologico e l’inquadratura dalla tromba delle scale del palazzo di Ally/Faris, ricorrente per tutta la durata della pellicola e responsabile di un clima “più familiare”), l’intero apparato comico è mantenuto dall’ottima Anna Faris, splendida attrice comica famosa in Italia per la sua interpretazione nella serie “Scary Movie” ma in possesso di un talento a 360 gradi, come dimostrato sui set dei film drammatici “I segreti di BrokeBack Mountain” e “Lost in translation”. Eppure il profilo medio basso scelto per la produzione non permette quel salto di qualità minimo ma decisivo. L’eccessiva durata del tutto infligge il colpo di grazie definitivo.
Accanto ad Anna Faris, il bello, Chris Evans, reduce dall’eroico successo degli ultimi anni, ottenuto vestendo i panni di Johnny Storm alias “La Torcia Umana”, prima, imbracciando lo scudo di Capitan America, poi. Attorno ai due protagonisti, la schiera degli ex di Ally, tra cui spiccano Martin Freeman, che prepara il terreno per il successo preannunciato de “Lo Hobbit” in cui interpreterà il protagonista Bilbo Baggins, Zachary Quinto, caratterista reso famoso dalla serie “Heroes”, Anthony Mackie e Chris Pratt, l’attuale compagno della Faris. Madrina d’eccezione, Blythe Dannes.
Nonostante strappi qualche risata, gli artifici triti e ritriti, il finale scontato ed i cento minuti di pellicola ledono eccessivamente il risultato finale. Purtroppo è un’altra stupida commedia americana.
4/10
Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano

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