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sabato 3 dicembre 2011

Lo Schiaccianoci (2011)


Mary: Elle Fanning
Zio Albert: Nathan Lane
Re dei Topi: John Turturro
Regina dei Topi: Frances de la Tour
Papà di Mary: Richard E. Grant
Madre di Mary/ Fata delle Nevi: Yulia Visotskaya
Schiaccianoci: Charles Rowe

Regia: Andrei Konchalovsky
Sceneggiatura: Andrei Konchalovsky
Soggetto: Petr llic Cajkovskij
Fotografia: Mike Southon
Musiche: Eduard Artemiev
Testi: Timothy Rice

La sera di Natale di una Vienna degli anni ’20, Mary (Elle Fanning) ed il fratello Max rimangono a casa con i domestici e l’amato zio Albert (Nathan Lane), mentre i genitori (Richard E. Grant e Yulia Visotsakaya) decidono di trascorrere la festività in teatro. Nonostante la lontananza dei genitori, l’umore dei fratelli è risollevato dai regali dello zio: una casa di pupazzi ed uno schiaccianoci di legno. Proprio lo schiaccianoci, durante la notte, si animerà davanti agli occhi di Mary che verrà trasportata in un mondo di sogno e fantasia, in cui il giocattolo (Charles Rowe) è in verità il Principe d’una città presa d’assalto dai Topi, guidati dal Re (John Turturro) e da sua madre, la Regina (Frances de la Tour), responsabile del sortilegio che ha trasformato il Principe.
Correva l’anno 1891, quando Petr llic Cajkovskij, ispirandosi al racconto del 1816 “Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi” di Ernst Hoffmann, portava in scena l’omonimo balletto, coreografato da Marius Petipa e Lev Ivanov. Più di un secolo dopo è Andrei Konchalovsky a riadattare la famosissima opera teatrale per il Grande Schermo, trasformandola nella più classica delle favole natalizie: “Lavoro a questo progetto da tantissimo tempo.”- ammette lo stesso regista- “Volevo solo fare una favola per bambini”. Così, come in una delle più celebri storie disneyane, i piccoli spettatori sono catapultati nel sogno di Mary, in cui i pupazzi vivono della stessa vita dei loro interpreti, responsabili di un’ottima caratterizzazione. Gli splendidi effetti speciali, i testi di Timothy Rice modestamente adattati alle composizioni di Cajkovsij (almeno nella versione originale) e l’implicita magia del Natale contribuiscono alla riuscita della pellicola. Se rimanesse favola per bambini, questo moderno “Schiaccianoci” avrebbe centrato l’obiettivo. Così non accade ed il regista russo si perde in un sottobosco di citazioni ed allusioni indirizzati più ai genitori che ai figli: i topi diventano invasori nazisti, i sudditi del Principe ricordano gli operai russi pronti alla rivoluzione, perfino zio Albert ricorda fin troppo un Albert Einstein, completamente atemporale rispetto agli eventi della pellicola, cui si accompagna il pluri- citato Professor Freud. Se i più piccoli rimarranno affascinati dalle avventure di Mary e co., minor presa avrà sugli adulti l’accozzaglia di materiale riunito dal regista russo.
Dopo le avventure hollywoodiane di “Tango e Cash” e dell’ “L’Odissea”, Konchalovsky rispolvera la preparazione artistico- musicale raccolta durante gli anni del conservatorio per fare da apripista alla carrellata di film natalizi. Per l’occasione sceglie un trio valido e ben amalgamato: Elle Fanning, sorella d’arte della più celebre Dakota, cavalca il successo raggiunto con l’interpretazione in “Super 8” accompagnandosi ai caratteristi Nathan Lane e John Turturro, che archiviano un’altra buona prova.
“Ciò che sembra oltre la tua portata, in effetti può essere a portata di mano”: è questo il vero motto del film. Nonostante l’altalenante conduzione registica e il messaggio tutto natalizio fin troppo abusato, le festività potevano cominciare peggio.
VOTO 6/10
Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano

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