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martedì 20 marzo 2012

Il Punto del Weekend


Con ben cinque pellicole su sei di fattura italiana, il finesettimana alla vigilia della primavera risulta uno dei primi quasi totalmente tricolore, fatta esclusione per L’horror americano di turno.

I PROTAGONISTI
Anticipa le uscite regolari di venerdì “Non me lo dire”, in programmazione dal mercoledì precedente. Alla pellicola fa da protagonista Lello Morgese, comico pugliese in tournee nei teatri del Meridione, che vede la sua vita cambiare in un attimo: lasciato improvvisamente dalla moglie, Lello perde anche la voglia e la capacità di far ridere il suo pubblico. Si affida ad un singolare psicologo che gli prescrive un viaggio tra i suoi fans per ritrovare se stesso. Road movie più drammatico che comico, “Non me lo dire” segue l’approdo al Grande Schermo di Uccio de Santis, amatissimo comico pugliese della locale Telenorba, e di suo fratello Antonio, sceneggiatore.
In “Magnifica Presenza”, il perfezionista Pietro, pasticciere di notte ed aspirante attore di giorno, decide di lasciare la natia Sicilia in favore della capitale, terra d’occasione per le aspirazioni cinematografiche. Trova casa nel quartiere di Monteverde, condividendo il proprio spazio vitale con i personaggi più disparati. Pirandelliana versione d’una storia di vita (impossibile evitare che la mente corra a “Sei personaggi in cerca d’autore”), “Magnifica Presenza” porta l’inconfondibile firma di uno degli migliori interpreti moderni del Cinema Italiano, Ferzan Ozpetek, lui che italiano è solo d’adozione artistica. La delineazione della vicenda, del mondo di Pietro e dei microcosmi con cui entra in contatto evidenziano le grandi qualità del regista.
Attesissimo arriva nelle sale “10 regole per far innamorare”. Ventenne universitario e imbranato con l’altrui sesso, Marco si innamora perdutamente della studentessa di poesia francese Stefania. Messo in crisi dalle sue scarse capacità di seduzione, Marco trova l’appoggio dei 3 coinquilini e del padre Riccardo, chirurgo donnaiolo in possesso del segreto del corteggiamento. Commediola romantica della serie allievo/maestro (declinata, in questo caso, nella versione poco originale padre/figlio): potremmo aggiungere poco altro se non fosse per Guglielmo Scilla, beniamino del web in rapidissima ascesa che affianca Vincenzo Salemme, vestendo i panni di Marco.
Ultimo dei lungometraggi del finesettimana, “Scossa” racconta del terremoto che nel 1908 colpì il territorio tra Messina e Reggio Calabria, attraverso gli occhi di quattro personaggi: una madre tra le macerie, un uomo mal visto, un intellettuale in visita e un pescatore in attesa della sua nuova dimora. Prendendo spunto dal progetto tarantiniano “Four Rooms”, Citto Maselli, Nino Russo, Ugo Gregoretti e Carlo Lizzani dividono “Scossa” in quattro episodi, affrontati da ognuno in modo diverso. Teatrale Lizzani, storicamente impegnato Gregoretti, melodrammatico Maselli, più moderno nella narrazione Russo, affrontano insieme la tragedia sismica: un’idea interessante che non convince fino alla fine.
Ci si sposta poi in Sardegna per “Roba da Matti”. Casamatta, una residenza socio assistenziale  che a Quartu San Elena ospita otto “matti”, rischia la chiusura dopo diciassette anni di attività. A Gisella Trincas, che dal 1995 dirige la struttura, il compito di evitare la soppressione dei lavori; a Enrico Pitzianti, quello di seguire passo dopo passo i movimenti della Trincas, del suo staff e degli otto bisognosi. Toccante ed intenso come pochi documentari italiani sono stati, “Roba da Matti” affronta un tema già molto delicato per la penisola, ancor più difficile se si considera la sarda ambientazione. Senza banalità e sentimentalismi di troppo, le cineprese di Pitzianti colgono l’anima del miracolo: l’amore e la condivisione di cui godono pochi eletti.
In ultimo lo statunitense “L’altra faccia del Diavolo”. Nel 1989, Maria Rossi uccise tre membri della sua comunità religiosa mentre le praticavano un esorcismo; giudicata sotto possessione, viene sciolta dalla accuse ma trasferita a Roma, presso l’Ospedale Psichiatrico di Centrino. Vent’anni dopo, la figlia Isabella la raggiunge nella capitale per capire cosa le sia successo veramente in quella efferata nottata. Ennesimo mockumentary a sfondo satanico, la versione del maligno data da Bill Brent non solo aggiunge poco o niente al genere ma colpisce veramente poco.

LE SORPRESE
La nomina se la nomina senza dubbio Guglielmo Scilla. Diventato famoso da youtuber con lo pseudonimo di willwoosh, Scilla ha lentamente scalato la china: conquistato il web, partecipa al primo lungometraggio nel 2010 (“Una canzone per te”), replicando poco dopo (“Matrimonio a Parigi”) e intanto inscena ed interpreta la miniserie “Freaks” e conduce “A tu per Gu” per Radio Deejay; in ultimo scrive a quattro mani con Alessia Peloni “10 regole per far innamorare”, da cui è tratta l’omonima pellicola che lo vede protagonista. Se aggiungiamo che nel 2012 è stato l’unico italiano invitato alla proiezione in anteprima di “Cars II”, ci rendiamo conto della reale portata del “fenomeno willwoosh”!

I FLOP E I TOP
Cominciamo, come al solito, dai meno bravi del finesettimana:
3°.    Solo richiamo per Cristiano Bortone. Dal regista de “L’Erba Proibita” e “Rosso come il cielo” ci si aspettava sicuramente qualcosa di più, qualcosa che di sicuro non compare nell’ultimo “10 regole per far innamorare”.
2°.    Stanno stretti Maselli, Lizzani, Gregoretti e Russo al secondo podio dei cattivi. I quattro registi di “Scossa” hanno il merito d’interessarsi ad un soggetto quasi inedito e di “scriverlo” in modo affascinante: proprio per questo prende alla sprovvista il fatto che nella realizzazione ultima gli intenti svaniscano.
1°.     Podio quasi scontato per William Brent Bell. Scontato e banale fin dalle scelte di soggetto e di resa, Bell porta sulle spalle la croce d’una pellicola striminzita per sceneggiatura, tasso ansiolitico e sviluppo tematico.
In ultimo, i primi della classe:
3°.    Medaglia di bronzo per Elio Germano. Ne ha fatta di strada il ragazzo di Campobasso, dal primo “Ci hai rotto papà” del 1992 fino alla vittoria dell’ambito premio per la migliore interpretazione maschile in “La nostra vita”, assegnatogli alla 62° edizione del Festival di Cannes in ex equo con un certo Javier Bardem.
2°.    Secondi sul podio i Fratelli De Santis. Il loro “Non me lo dire” segna il passaggio dalla comicità televisiva a quella cinematografica meglio riuscito degli ultimi tempi. Il segreto, l’approccio alla regione e, soprattutto, l’umiltà e la generosità del progetto.
1°.    Medaglia d’oro ad Enrico Pitzianti. Cagliaritano d’origine ma formatosi alla New York Film Academy, dopo numerosi lavori di distribuzione esclusivamente italiana ha trovato il successo internazionale nel 2004 con “Piccola Pesca”, con cui ha dimostrato tutto il suo valore di documentarista.

BOX OFFICE
Stesso risultato per “Magnifica Presenza” e “L’altra faccia del Diavolo”, rispettivamente a quota 1.1 e 1 milioni di €. Mentre crolla definitivamente “John Carter”, a meno di 3 milioni di incasso, esordisce male anche “10 regole per far innamorare”, al centro delle attenzioni mediatiche della settimana passata.

Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano

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