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domenica 1 aprile 2012

Armageddon (1998)

Ciclo "Per non dimenticare": L'ultimo Capitolo

Bruce Willis: Harry Stemper
Ben Affleck: A. J. Frost
Will Patton: Charles “Chick” Chapple
Steve Buscemi: Rockhound
Billy Bob Thornton: Dan Truman
William Fichtner: Coll. William Sharp
Peter Stormare: Lev Andropov
Liv tyler: Grace Stemper
Michael Clarke Duncan: Jayotis “Bear” Kurleenbear
Ken Hudson Campbell: Max Lennert
Owen Wilson: Oscar Choi
Keith David: Gen. Kimsey
Jason Isaacs: Dr. Quincy

Regia: Michael Bay
Soggetto: Robert Roy Pool, Jonathan Hensleigh
Sceneggiatura: Tony Gilroy, Shane Salerno, J. J. Abrams
Fotografia: John Schwartzman
Effetti Speciali: Richard R. Hoover, Pat Mc Clung, John Frazier
Musiche: Trevor Rabin

Quando un asteroide grande quanto il Texas punta dritto verso la Terra, lasciando al popolo umano poco più di due settimane per far fronte alla drammatica emergenza, la NASA di Dan Truman cerca di escogitarle tutte prima di arrivare alla conclusione che l’unica soluzione è trivellare la roccia e farla implodere. L’ardua missione è affidata al trivellatore Harry Stemper, che al suo fianco rifiuta gli astronauti della NASA, in favore dei suoi colleghi più fidati, la sua famiglia: il destino della Terra è nelle loro mani.

Colossal apocalittico dalle tinte eroico/drammatiche, “Armageddon” rimane nel cuore degli spettatori per fattura tecnica, spettacolarità artistica e trasporto emotivo. Perché Bay e Co. riescono a miscelare perfettamente lo stile “stelle&strisce” allo studio grafico di Hoover, Clung e Frazier, consegnando al Grande Schermo una delle pagine più famose ed apprezzate del genere.

Se oggi riunisce robot davanti alle sue telecamere (la trilogia de “Transformers” è  solo la sua più recente fatica), quattordici anni or sono Michael Bay si “accontentava” di dirigere in una sola volta il già senatore Bruce Willis, i beniamini Affleck e Wilson, i caratteristi Buscemi, Fichtner e Stormare, l’allora sconosciuto Michael Clark Duncan (famosissimo, qualche anno più tardi, per la sua interpretazione del gigante John Coffee in “Il Miglio Verde”) e la figlia d’arte Liv Tyler. Ottenne, inoltre, la prima vera partecipazione alle riprese della NASA, che mette a disposizione la propria piscina d’addestramento e la rampa di lancio dell’Apollo 1, oltre alle vere tute indossate dagli attori.

I 553 milioni d’incasso e le quattro nominations agli Oscar (Miglior Sonoro, Miglior Montaggio Sonoro, Migliori Effetti Speciali e Miglior Canzone) rendono giustizia ad una pellicola che fa storia.

VOTO 8/10
Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano

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