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domenica 1 aprile 2012

La Furia dei Titani (2012)

Sam Worthington: Perseo
Liam Neeson: Zeus
Ralph Fiennes: Ade
Danny Huston: Poseidone
Rosamund Pike: Andromeda
Edgar Ramirez: Ares
Bill Nighy: Efesto
Toby Kebbell: Agenore

Regia: Jonhatan Liebesman
Soggetto: Beverly Cross, Greg Berlanti, Dan Mazeau, David Leslie Johnson
Sceneggiatura: Dan Mazeau, David Leslie Johnson
Fotografia: Ben Davis
Montaggio: Martin Walsh
Scenografie: Charles Wood
Costumi: Jany Temime
Musiche: Javier Navarrete

A dieci anni dalla mitica sconfitta del Kraken, Perseo conduce la propria vita da mortale pescatore, crescendo da solo il figlio Helios, dopo la prematura dipartita della moglie. La tranquillità di tutta la Grecia viene, però, messa a repentaglio dalla nuova alleanza stabilita tra Ares e Ade, inviperiti contro Zeus e decisi ad aiutare Kronos a liberarsi dalla sua prigione nel Tartaro. La debolezza degli Dei rimasti destina la salvezza del Mondo nelle mani di Perseo, cui si uniranno la bella regia Andromeda e il semidio Agenore.

Quando, nel 1981, Beverly Cross consegnò a Desmond Davis la sceneggiatura di “Scontro tra Titani”, non immaginava di certo che avrebbe continuato ad alimentare la fame di eroismo della Hollywood contemporanea. Prendendo le mosse dal poco esaltante (per fattura ed accoglienza mediatica) “Scontro tra Titani” del 2010, il regista Jonhatan Liebesman e il gruppo di scrittori Greg Berlanti, Dan Mezeau e David Leslie Johnson riprendono le vicende di Perseo e della sua divina famiglia, in un’Ellade in green screen.
Sostituiti Luois Leterrier, Travis Beacham, Phil Hay e Matt Manfredi, Liebesman e Co. riprovano l’ ”impresa” di mescolare sapientemente la resa artistica del 3D in presa diretta alla narrazione avvincente e movimentata. Se l’obiettivo estetico è perfettamente raggiunto, grazie anche alla nuova conduzione registica (vedi le panoramiche nel Tartaro e i voli di Pegaso), l’attenzione dello spettatore scema troppo rapidamente per non essere più ridestata. La narrazione si trascina monotona e statica, si arena per giunta mancando di idee vere e proprie, sostituite da rivisitazioni storiche- mitologiche che lasciano veramente a desiderare. Ciò che resta è una gran confusione e nulla più.

I cambiamenti dello staff tecnico vengono bilanciati dalla quasi totale conferma del cast del primo episodio della guerra titanica. Ritroviamo Sam Worthington nella tunica di Perseo, Liam Neeson, Ralph Phiennes e Danny Huston nei ruoli dei fratelli divini Zeus, Ade e Poseidone; si aggiungono la bella Rosamund Pike, nei panni dell’Andromeda precedentemente interpretata da Alexa Davalos, Edgar Ramirez, il britannico Toby Kebbell, che aggiunge tacche alla cintura dopo le tante incursioni degli ultimi anni, ed il senatore Bill Nighy.

L’occasione è utile per riflettere nuovamente sui cambiamenti conseguenti all’avvento dell’ “Era 3D”. Galeotto fu “Avatar” che, nell’ormai lontano 2009, rese la terza dimensione alla portata di tutti i fruitori delle sale comuni. Da quell’uscita, il Grande Schermo ha condotto un iter sempre più degradante, un percorso che ha previsto il solo sviluppo dei concetti grafici, delle tecniche artistiche, annullando lentamente ma con costanza il momento dell’ideazione, della scrittura. Così sono fioccate riedizioni, sequel  prequel, reebot e chi più ne ha più ne metta. A tre anni dal viaggio a Pandora, il voler realizzare un film di presa visiva, quando tutti realizzano film di presa visiva, non può continuare ad essere una scusa per abbassare la qualità di soggetti e sceneggiature. Quella che doveva essere una rivoluzione di belle speranze è diventata una triste realtà che alimenta il mercato e nulla più.

VOTO 5/10
Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano  

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