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martedì 19 aprile 2011

Limitless

Limitless (2011)

Bradley Cooper: Eddie Morra.
Robert De Niro: Carl Van Loon.
Abbie Cornish: Lindy.
Anna Friel: Melissa.
Johnny Whitworth: Vernon Gant.
Andrew Howard: Gennady.
Robert John Burke: Pierce.
Tomas Arana: Tan Coat.
T. V. Carpio: Valerie.
Patricia Kalember: Miss. Atwood.

Regia: Neil Burger.
Soggetto: Alan Glynn.
Sceneggiatura: Leslie Dixon.
Fotografia: Jo Willems.
Effetti Speciali: Connie Brink.
Scenografie: Patrizia Von Brandestein.
Musiche: Paul Leonard-Morgan.

Immaginate di avere la possibilità di liberare tutto il potenziale della vostra mente, divenendo padroni di ogni singolo campo del sapere. Tutta la conoscenza si dispiegherebbe davanti ai vostri occhi rendendovi capaci di qualsiasi cosa, dei veri “campioni della società”. Davanti a questo dono, vi fermereste davvero a pensare al prezzo?

Eddie Morra (Bradley Cooper) è uno squattrinato scrittore alle prese con un vero e proprio “blocco”, al momento di cominciare la stesura del primo libro a contratto. In preda all’autolesionismo depressivo, Eddie perde anche l’affetto della fidanzata Lindy (Abbie Cornish), stanca dell’ autocommiserazione e dei  fallimenti del giovane. Quando sembra che le cose possano solo peggiorare, ecco l’incontro provvidenziale. Vernon, fratello dell’ex moglie di Eddie, Melissa, gli offre una magica pillola, l’NZT, che può risolvere tutti i suoi problemi: non si tratta di una nuova droga ma di un farmaco capace di attivare tutta la materia grigia, non solo il 20% che utilizziamo comunemente. Gli effetti della medicina non tardano a giungere: Eddie,non solo termina il libro in soli quattro giorni, ma si rende conto di aver accesso a tutti i ricordi raccolti nella propria mente, di poter apprendere un nuovo idioma in poco meno di un giorno; si rende conto di poter svelare i segreti della matematica più complicata, applicandola alle attività più lucrose. In pochissimo tempo la sua vita cambia radicalmente: Eddie diviene un genio dell’alta finanza sicuro e spocchioso che attira l’attenzione di un “mostro sacro” del settore come Carl Van Loon (Rober De Niro), trovando anche il tempo di riconquistare Lindy. Il successo, però, ha un prezzo,e prima di rendersene conto, il giovane talento si troverà immischiato in trame politiche ed economiche legate alla “commercializzazione” del miracoloso farmaco, diventerà il bersaglio di un mafioso russo, anch’egli viziato dalla pillola, e dovrà fare i conti con i devastanti effetti della dipendenza dall’ NZT.

La pellicola, ispirata al romanzo di Alan Glynn “The Dark Fields” edito nel 2002, affronta tematiche forti ed attuali. In una società sempre più apparenza e meno sostanza, sgomita una primordiale ricerca del sapere, che dal “Faust” all’Ulisse dantesco arriva fino alla celluloide di Neil Burger. Come un moderno Prometeo egoista, interessato al proprio successo e non all’avanzamento dell’umanità tutta , il protagonista insegue la conoscenza, la ottiene e ne paga il duro prezzo sulla propria pelle. Dall’altra parte, emerge dal film anche quell’immortale esigenza di continuo avanzamento: l’uomo deve restare al ritmo col progresso, sfruttando a pieno le potenzialità della propria cultura, per erigersi sul tetto del Mondo. Come Nazioni che mostrano le proprio “armate livree”, qui la cultura fa sfoggio di se stessa, dimostrando come la scienza possa superare ogni limite, appunto. “Io l’ho interpretato come un film sull’evoluzione” ammette Bradley Cooper, che continua: “Il quesito principale che abbiamo affrontato è: dove stiamo andando? Io penso che la questione fondamentale è cosa siamo disposti a fare per rimanere al passo coi tempi”.
Nonostante l’arrivo sullo schermo di un’idea finalmente nuova, non è tutto oro quello che luccica. Se Eddie Morra non ha freni una volta ingerita una pillola di NZT, non ha limiti nemmeno Neil Burger dietro la cinepresa: unisce una pluralità di generi (spaziando dal thriller, all’action movie alla fantascienza) a tematiche decisamente numerose(andando dalla cospirazione politica alla mafia russa, dal mondo dell’alta finanza alla dipendenza dalle droghe) rendendo la narrazione, avvincente per la prima parte, sfilacciata e opaca. Anche il finale, oggetto di numerosi cambiamenti a detta dello stesso Cooper, convince veramente poco. A ciò si aggiungono effetti speciali psichedelici e una fotografia scialba, che, se da una parte interpretano gli effetti positivi, prima, e negativi, poi, del farmaco, dall’altra non contribuiscono a creare una buona amalgama visiva.
Le pecche stilistiche non minano il successo della pellicola, accolta benevolmente sia dalla critica che dal botteghino: con un budget di soli 27 milioni di dollari, la Universal ne porta a casa 60, dalla distribuzione in America, e 80 da quella mondiale.

 Dal debutto in “Sex and the City”, al successo televisivo di Will Tippin di “Alias”, fino ai ruoli del grande schermo (vedi “La verità è che non gli piaci abbastanza”, il fortunatissimo “Una notte da leoni” e “A-Team”), l’ormai affermato Bradley Cooper si prodiga in un’interpretazione coinvolgente che facilita enormemente l’immedesimazione dello spettatore nei panni dei due Eddie Morra. Nonostante la sua buona prova, inizialmente, per il ruolo era stato scelto Shia LaBeouf, che ha dovuto rinunciare alle riprese causa un incidente stradale, in cui rimane coinvolto nell’estate del 2008, che gli ha provocato gravi lesioni alla mano. La partecipazione dell’eterno Robert De Niro, nei panni di un austero uomo di borsa, impreziosisce la pellicola. Del rapporto tra i due attori ha parlato proprio Cooper: “Alla fine sul set non abbiamo parlato molto di quello che stavamo facendo (…) Non tutti sanno che lui è un grande patito di mozzarelle e chiedeva a tutti sul set, Philadelphia, di trovargli la migliore della città. Essendo io originario proprio di li, mi sono spremuto al massimo per fargli avere la migliore. Alla fine l’ho reso felice con una comprata in un negozio di nome Caruso”. Un misto di timore reverenziale e ammirazione emerge dalle parole del giovane Cooper al cospetto di un maestro che non è famoso per mettere a suo agio i suoi collaboratori. Abbandonate la sexy lingerie e le mitragliatrici di “Sucker Punch”, ritroviamo Abbie Cornish, marginale ma sempre positiva. La nuova Nicole Kidman lavora per la prima volta con Bradley Cooper, definito, proprio dopo “Limitless”, il nuovo Tom Cruise: che si tratti di una nuova fortunata unione, almeno cinematografica, sarà il tempo a dirlo. In ultimo, una curiosità riguardante Anna Friel (Melissa, nel film): durante la sua partecipazione alla serie “Brookside”, in onda per la televisione britannica su Channel 4, ha portato sullo schermo il primo bacio omosessuale.
Nonostante le scelte narrative ed il camaleontico registro di genere, si tratta comunque di un film godibile sia dallo spettatore di blockbuster sia dal cinefilo più accurato.

VOTO 5/10

Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano

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