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martedì 31 maggio 2011

Pirati dei Caraibi-Oltre i confini del mare (2011)


Johnny Deep: Capitan Jack Sparrow
Ian Mc Shane: Barbanera
Penelope Cruz: Angelica
Geoffrey Rush: Hector Barbossa
Kevin Mc Nally: Joshamee Gibbs
Sam Claflin: Philip Swift
Stephen Graham: Scram
Astrid Berges-Frisbey: Serena
Richard Griffiths: re Giorgio II
Keith Richards: Teague Sparrow
Regia: Rob Marshall
Soggetto: Ted Eliott, Terry Rossio, Tim Powers
Sceneggiatura: Ted Eliott, Terry Rossio
Produzione: Jerry Bruckheimer, Walt Disney Pictures
Musiche: Hans Zimmer

“Salve ragazzi e ragazze, o quello che è! Il mio nome è Capitan Jack Sparrow, avrete sentito parlare di me. Avrete anche sentito girar voce che Jack Sparrow sta reclutando una ciurma per intraprendere un viaggio alla Fonte della Giovinezza. La natura dei pericoli che incontreremo sarà varia. A voi non interessa unirvi a me, no?”
La magica Fonte della Giovinezza fa gola a tutti. A Capitan Sparrow (Johnny Deep), sfuggito alle pene della prigionia londinese insieme al fidato Mastro Gibbs (Kevin Mc Nally). Allo spietato Barbossa, rincontrato dai due proprio alla corte inglese di Re Giorgio II (Richard Griffiths), trasformatosi da pirata in nobile corsaro e pronto a vendicarsi per la perdita della gamba e il ratto della Perla Nera, di cui è responsabile il Capitano Barbanera (Ian Mc Shane), anch’egli alla ricerca della Fonte. Al fianco di quest’ultimo, la figlia ritrovata, Angelica (Penelope Cruz), il cui compito sarà quello di “coinvolgere” Jacky Sparrow nella spedizione: i due si erano incontrati anni addietro, ma si tratta di ricordi burrascosi, per così dire. A completare il novero dei cercatori della Fonte, la corona spagnola. Tuttavia, per accedere ai magici poteri dell’acqua miracolosa, a pirati e sovrani non basterà raggiungerla, battendo sul tempo gli avversari: per procedere al rituale, bisognerà prima riunire due calici d’argento, trasportati dalla nave di Ponce de Leon, creduta perduta da tempo, e recuperare una lacrime di sirena appena stillata. Perciò, basta parlare, che l’avventura abbia inizio.
Le mirabolanti imprese dei pirati più famosi dei Caraibi ritornano sullo schermo, in questo quarto capitolo che appare più uno spin-off che una vera e propria continuazione, anche se sono innegabili i riferimenti ai passati episodi. La pellicola trae ispirazione dal romanzo “Mari stregati” di Tim Powers, i cui diritti furono opzionati dalla Disney Pictures alla vigilia della nascita di questo quarto progetto: non è un caso che il titolo originale del romanzo, “On strangers tides”, sia il titolo in lingua originale del film.
“Capitan Verbinski” cede il comando del vascello al regista Rob Marshall, che si arma di bussola e carte nautiche per tracciare una nuova e, a suo modo, interessante rotta. Nasce una nuova famiglia corsara composta dalla figlia Angelica/Cruz, storica amante di Jack, e dal padre Barbanera/Mc Shane, uno dei pirati più temibili della storia, e, soprattutto, gode di una nuova caratterizzazione Barbossa/Rush, fresco di promozione a Capitan della Corona inglese. Viene innestato per la prima volta il sentimento religioso, impersonato dalla figura di Philip Swift/ Claflin, rendendo la pellicola maggiormente inserita nel tessuto storico: a ciò contribuisce anche la scelta di contrapporre, nella corsa alla Fonte, Inghilterra e Spagna, sottolineando, inoltre, l’uso che entrambe fecero di marina e pirateria. Molto particolari sono anche le rivisitazioni mitiche degli arcani rituali mistico-esoterici attribuiti a Barbanera e delle sirene. Forse, fa storcere il naso l’attribuzione del cannibalismo alle creature marine ma una caratterizzazione più classica avrebbe potuto attirare comunque una critica: in tal caso, meglio preferire l’originalità.
Il cantiere sempre fecondo e in azione di Bruckheimer e Ross (dirigente della Disney Pictures) si affida nuovamente a Ted Eliott e Terry Rossio, responsabili della rivisitazione e dell’ampliamento cinematografico dell’opera di Powers, orchestrati, questa volta, da Marshall: il neo-laureato “capitano”, detta subito le linee guida dello spin-off tutto dedicato alla figura di Jack Sparrow, collante dell’intera vicenda, amalgamando duelli in stile cappa e spada a “mostruosi” incontri, il fascino del mare alle antiche leggende corsare. Il tutto caratterizzato da una scelta sempre ottima di costumi e set e dalla colonna sonora di Hans Zimmer, che riprende l’ormai famoso tema, arricchendolo di nuove stanze. Di certo non siamo di fronte alla qualità narrativa dei capitoli precedenti, ma l’intrattenimento è assicurato, nonostante la durata forse eccessiva.
Ricordiamo, inoltre, che sulla realizzazione de “Oltre i confini del mare” pesa la politica di contenimento delle spese adottata dal nuovo dirigente della Disney Pictures, Rich Ross: vengono stanziati per la pellicola 200 milioni di dollari, 100 in meno rispetto al capitale messo a disposizione per il terzo episodio. Nonostante ciò, il film si porta subito in testa alle classifiche, conquistando 350 milioni di dollari in un solo weekend: i 9 milioni raccolti negli USA testimoniano l’atteggiamento meno caloroso del pubblico per il nuovo episodio, se consideriamo l’accoglienza ricevuta dai precedenti capitoli.
L’enorme successo che continua ad avere la saga piratesca è dovuto, in modo speciale, all’affetto che i fan hanno conservato e conservano tutt’ora per Capitan Jacky. Sembra che Johnny Deep sia vittima del suo successo e non riesca ad abbandonare i panni dello stravagante pirata: corrono già voci riguardanti la produzione di altri due film dedicati al personaggio ma, per il momento, Deep si è formalmente impegnato solo per il quarto episodio. Al suo fianco, vecchie conoscenze, quali Kevin Mc Nally e Geoffrey Rush, ai quali il pubblico tributa il medesimo affetto serbato per Sparrow, e nuovi volti. Si aggiungono alla ciurma la splendida Penelope Cruz, leggermente lontana dal personaggio, forse perché la serie ci aveva abituato alla “piratessa” Keira Knightley; Ian Mc Shane, troppo simile nella caratterizzazione al Barbossa pirata (ma che funziona comunque data le nuove vesti di Hector); il giovane Sam Claflin, reduce dal successo della serie “I pilastri della Terra”, e la bellissima Astrid Berges-Frisbey forniscono una discreta prova, mentre Stephen Graham fa silenziosamente il proprio dovere di spalla. Da citare è il cammeo di Keith Richards: il chitarrista e compositore dei Rolling Stones ritorna ad impersonare i panni di Teague Sparrow, padre di Jacky. Lo stesso Johnny Depp ha ammesso, oltre d’esser fan della band, di essersi ispirato molto a Richards per la caratterizzazione del suo personaggio.
“Dunque, se sarete disposti a firmare per questa rischiosa crociera, radunate il vostro coraggio. Veloci, tutti pronti a salpare oltre i confini del mare!” Parola di Geoffrey Rush.
VOTO 6/10
Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano






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