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venerdì 24 giugno 2011

X- men L’inizio (2011)


James Mc Avoy: Charles Xavier/ Professor X
Michael Fassbender: Erik Lehnsherr/ Magneto
Rose Byrne: Moira Mc Taggert
Jennifer Lawrence: Raven Darkholme/Mystica
January Jones: Emma Frost
Kevin Bacon: Sebastian Shaw
Nicholas Hoult: Hank Mc Coy/ Bestia
Jason Fleming: Azazel
Lucas Till: Alex Summers/ Havok
Edi Gathegi: Armando Munoz/ Darwin
Caleb Landry Jones: Sean Cassidy/ Banshee
Zoe Kravitz: Angel Salvadore
Don Creech: Agente Stryker
Oliver Platt: “Uomo in nero”
Rade Serbedzija: Gen. Russo
Ray Wise: Serg. Statunitense
Glenn Morshower: Col. Hendry
Michael Ironside: Cap. Statunitense
Hugh Jackman: James Logan Howlett/ Wolverine (cameo)
Rebecca Romisn: Mystica (cameo)
Regia: Matthew Vaughn
Soggetto: Bryan Singer, Sheldon Turner
Sceneggiatura: Ashley Miller, Zack Stentz, Jane Goldman, Matthew Vaughn
Fotografia: John Mathienson
Musiche: Henry Jackman

I Marvel Studios continuano a cavalcare l’onda del successo “eroico” che stanno riscuotendo, in un momento in cui gli eroi sembrano indispensabili e introvabili. Si aggiunge un capitolo ma non si arricchisce il panorama fin’ora costruito: si tratta, infatti, di un nostalgico tuffo nelle origini della comunità mutante.
Un giovanissimo Erik Lehnsherr (Michael Fassbender) , prigioniero di un campo di concentramento in piena Seconda Guerra Mondiale, fa esplodere la rabbia del suo potenziale mutante, quando Sebastian Shaw (Kevin Bacon), ancora nei panni di rappresentante del Reich, uccide la madre davanti ai suoi occhi. Un altrettanto giovane ma benestante Charles Xavier (James Mc Avoy) accoglie in casa una bambina “speciale” come lui: si tratta della muta- forma Raven (Jennifer Lawrence).Ritroviamo i bambini, Erik e Charles, cresciuti. Il primo ha covato per anni odio e rancore, ponendosi come unico obiettivo la vendetta. Il secondo si è trasferito in Inghilterra, dove ha conseguito brillantemente gli studi universitari ad Oxford. Proprio la tesi discussa in sede di laurea spinge l’agente della CIA Moira Mc Taggert (Rose Byrne) a cercarlo: la donna stava seguendo i movimenti del generale Hendry, fin quando quest’ultimo non si è introdotto nel Club Infernale, scomparendo “misteriosamente” insieme ad un insolito figuro, il tele- porta Azazel (Jason Fleming), davanti agli occhi di una donna dalla pelle di diamante, Emma Frost (January Jones),e di Sebastian Shaw, giovane come al cospetto del piccolo Erik. Per Moira credere ai propri occhi è impossibile e cerca delle risposte, rivolgendosi al neo professor Xavier, impaziente d’informare il Mondo delle capacità sue e di Raven, divenuta ormai una sorella. Le due strade che portano a Shaw, la vendetta di Erik e la collaborazione di Charles con la CIA, si uniranno per legare i due in una solida amicizia. Il percorso che seguiranno insieme, culminante nella nascita di una Scuola che accolga i mutanti, è diretta verso una nuova separazione, i cui esiti sono, ormai, storia.
Considerando il mal riuscito spin-off dedicato all’amatissimo Wolverine, siamo al quarto capitolo dell’epopea mutante. Dopo le due riuscite direzioni di Bryan Singer e la breve parentesi, piuttosto marginale nell’apporto contenutistico e nella qualità, di Brett Ratner, prende le redini del progetto Matthew Vaughn. Forte della costante presenza di Singer nelle nuove vesti di produttore, Vaughn fa mostra di talento e gusto, ridando respiro e grazia ad una serie che cominciava a sentire il passare degli anni. Gli strumenti del nuovo regista sono la “modaiola” ambientazione retrò, che permette,probabilmente più delle stesse scelte narrative, la vera immersione in un momento posteriore agli eventi narrati fin’ora, e l’ accurata caratterizzazione dei personaggi. Nonostante le contaminazione cinematografiche e fumettistiche, Vaughn riesce ad infondere viva linfa giovanile a figure storicamente “stabilite”, senza mai scadere nel banale o nell’eccesso. In questo caso, il merito va equamente condiviso con il cast, giovane e valente. Ottima la prova di Mc Avoy nei panni di un Charles sicuro e carismatico, così come non dispiacciono i vari Hoult/Bestia, Lawrence/Mystica, Till/Havok, Jones/Banshee Kravitz/Angel, interpreti di una mutazione giovane e fresca ben articolata tra scoperta infantile e accettazione “adolescenziale” della propria diversità. Meno brillanti le prove della guest star Kevin Bacon, cattivo per eccellenza ma poco cattivo in questo caso, e di Rose Byrne, contro le quali spicca il talento controllato di Michael Fassbender, capace di mantenere l’unità narrativa del girato, implicitamente incentrata sul suo personaggio. Giungono graditi i camei di Hugh Jackman, volto di Wolverine mutante artigliato dalla grandissima fama, e di Rebecca Romisn, interprete di Mystica nei film precedenti.
Note dolenti, l’eccessiva durata e, in particolare, le evidenti incongruenze continuative con gli episodi passati. Tra le più palesi, le varie trasformazioni di Bestia, i molteplici aspetti del Professor X e la “rinascita” di Sebastian Shaw nel secondo episodio della saga.
Se non si laurea a pieni voti, di certo, “X-Men L’inizio”, porta una ventata di curiosità e qualità che non dispiace affatto, cui si unisce una vena di nostalgico romanticismo che commercialmente funziona sempre molto bene.
VOTO 6/10
Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano

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