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giovedì 27 ottobre 2011

L'amore all'improvviso (2011)


L'amore all'improvviso
Titolo originale: Larry Crowne
USA: 2011. Regia di: Tom Hanks Genere: Drammatico Durata: 98'
Interpreti: Tom Hanks, Julia Roberts, Gugu Mbatha Raw, Cedric the Entertainer, Rami Malek, George Takei, Dale Dye, Peter Scolari, Bryan Cranston, Wilmer Valderrama, Taraji P. Henson, Malcolm Barrett, Bob Stephenson, Jon Seda, Maria Canals-Barrera, Holmes Osborne, Pam Grier, Nia Vardalos, Grace Gummer, Rob Riggle, Ian Gomez, Enuka Okuma, Sy Richardson, Randall Park, Carly Reeves, Tom Budge, Holly Harris, Roxana Ortega, Julia Cho, Claudia Stedelin, Jenifer Cononico, David L. Murphy, Sarah Levy
Sito web ufficiale: www.larrycrowne.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 28/10/2011
Voto: 5
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Tedioso
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Omaggio alla Screwball Comedy,la Sophisticated Lady del cinema di Capra,oppure conferma del buonismo ottimistico di Hanks,araldo della consolazione e dell'utopia oltre ogni sogno americano. "Larry Crowne" è l'iperglicemico lavoro di una firma nobile dello spettacolo buono di Hollywood,il segno sicuro del passaggio di Tom Hanks sugli schermi del sorriso benevolo sui visi di ogni età,volo alto dell'America sempre protesa ad afferrare l'Aquila con le sue aspirazioni e i suoi ideali.

Purtroppo però Larry non esiste e neppure chiede memoria della sua offerta,un soffio arioso,un pretesto solo immaginato,come il film che porta il suo nome e che scompare dall'anagrafe dei sogni in celluloide e svanisce nei ricordi di un racconto forse mai narrato.
"Larry Crowne" è uno spettro gentile creato da un americano buono che raccoglie la semente di un Paese che egli vuole raccontare nel teatro onirico dell'innocenza e dell'ingenuità,un uomo talvolta capito e amato,sempre ammirato,a volte respinto quando delude le attese.

Tom Hanks inventa Larry Crowne,lo produce,lo incarna e lo dirige,lo scrive con la collega Nia Vardalos ("Il mio grosso grasso matrimonio greco"),ma di Larry non c'è più traccia quando le luci si riaccendono lavando solo ombre lasciate sullo schermo,è scomparso con Julia Roberts e il suo sorriso. Forse Larry Crowne è l'illusione di un cinema fasullo e posticcio,passatempo per le Lobby dello spettacolo dell'economia,la chimera di un fascino simulatore. Larry non è sincera ingenuità,nè scorcio genuino sui paesaggi della ordinaria quotinianità americana.

Larry Crowne (Tom Hanks),veterano della marina,oggi valido impiegato (cfr. "Cast Away") presso un supermercato,anzichè essere eletto impiegato dell'anno,viene licenziato perchè privo di un diploma di studio. Divorziato e solo,Larry si trova così disoccupato,con un mutuo da estinguere e un futuro tutto da risolvere.
Il suo vicino Lamar (Cedric the Entertainer) un venditore di usato che utilizza il giardino come mercato,lo consiglia di iscriversi ad un college locale,per migliorare la sua posizione ed avere migliori opportunità per il suo avvenire.
Alla scuola,Larry farà amicizie nuove,intraprenderà nuovi studi,deciderà di vendere la sua macchina per acquistare uno scooter per una nuova vita,si unirà ad un gruppo di surreali motociclisti e si innamorerà dell'insegnante Mercedes Tainot (Julia Roberts),infelice moglie di un bieco pornocrate on line.

La parabola di Larry è quella dell'uomo medio e buono,vittima dei meccanismi della società del lavoro e fattosi ancora migliore all'incontro con gente buona. "Larry Crowne" non è un film sulla recessione epocale e non trae spunto da un commento morale sulle violazioni dei diritti della classe lavoratrice,sui tagli al personale e sugli interventi aziendali nei periodi di crisi.
Questo spazio è più riservato a lavori come "The Company Men". Vale più la pena di pensare a "Larry Crowne" come a una malinconica trasposizione di un lavoro adolescenziale indirizzato alla fascia di utenti con età più matura e in cerca d'altro,quasi quadro di un conflitto fra perdita di certezze e strade nuove in vita nuova.

"Larry Crowne" si offre senza corporeità ad una visione sonnolenta e bene educata,un tiepido richiamo a timidi sorrisini compiacenti ma con poco calore e partecipazione,senza guizzi nè spunti nuovi. Il lavoro si svolge come uno storyboard disegnato ad arte,garbatamente ossequiante a un ottimismo fin troppo utopistico e sciropposo,sulle pagine di una commedia televisiva troppo desiderosa di mostrare la sua bella anima che purtroppo resta assente a privilegio di finte magie e stucco per dolci.
Il film cita George Bernard Shaw:"Il cervello dello stolto digerisce la filosofia trasformandola in follìa,la scienza in superstizione,l'arte in pedanteria". Cosa ne direbbe Shaw del cinema che si trasforma in tedio?

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