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giovedì 27 ottobre 2011

A man with style

Titolo originale: Azemichi no Dandy
Giappone: 2011. Regia di: Yuya Ishii Genere: Drammatico Durata: 116'
Interpreti: Hikaru Yamamoto, Jun Yoshinaga, Ken Mitsuishi, Naomi Nishida, Ryo Iwamatsu, Ryu Morioka, Tomorowo Taguchi
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: Presentato ad "Asiatica, Incontri con il cinema asiatico"
Voto: 8,5
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Ilare
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La dodicesima edizione di “Asiatica, Incontri con il cinema asiatico” ha visto un continuo alternarsi di diverse cinematografie orientali. Tra i film giapponesi presentati, c’è stato il bellissimo “A man with style” (Azemichi no Dandy, 2011) di Yuya Ishii.
Nato nel 1983, il giovane regista, in pochi anni, è riuscito a farsi valere nel panorama cinematografico, mostrando le sue doti di narratore. Il film col quale si è diplomato “Bare-Assed Japan” è stato premiato alla PFF Award Competition 2007 e per la pellicola “Decides” vinto il premio come Miglior Regista al 2010 Blue Ribbon Awards.
Dal 2005 ad oggi Ishii ha ampliato la sua attività cinematografica, ricoprendo non solo il ruolo di regista e sceneggiatore, ma anche di produttore e attore.
“A man with style” racconta la storia di Miyata Junichi, che rimasto vedovo, si occupa dei due figli adolescenti, Toshiya e Momoko. I due ragazzi sono stati ammessi all’Università e lasceranno a breve la casa paterna.
Miyata parla poco con i suoi figli, ma vuole il meglio per loro. Il suo amico d’infanzia e di bevute Sanada gli darà una mano. “A man with style” parla del difficile rapporto, che si può venire a creare, tra un padre e i suoi figli dopo la perdita della madre. Viene posto l’accento soprattutto sull’agire di un padre giapponese che, già normalmente, ha poca interazione e contatto fisico con i figli. “I giapponesi non sono molto bravi a esprimere i propri sentimenti in maniera esplicita” ha spiegato l’attore Ken Mitsuishi (durante l’incontro con il pubblico di Asiatica).
Una scena molto significativa, che mostra un cambiamento in Miyata, è quella che si svolge ai bagni pubblici, dove il padre lava la schiena al figlio.
Questo è il primo contatto che i due stabiliscono, che si dimostra sia fisico che emotivo. Esprimono, in tal modo, il bene che provano l’uno per l’altro. Il padre delineato da Ishii è un uomo che si dà da fare per mandare avanti la famiglia, si sente tuttavia solo senza la moglie. Vorrebbe aprirsi ai propri ragazzi, sapere cosa passa loro per la testa e se stanno crescendo bene.
Solo con i figli degli altri sa come deve parlare (come gli sottolinea il suo amico), mentre con i suoi non riesce ad avere un confronto. Tutti e tre stanno soffrendo e affrontano la perdita della moglie/madre ognuno a modo proprio, rinchiudendosi nei rispettivi gusci. La casa di Miyata è fatta di stanze chiuse e dietro quelle porte ci sono tre persone sole che vorrebbero sentirsi più vicine.
“A man with style” è raccontato con ilarità. Miyata e Sanada creano delle situazioni umoristiche, che non permettono allo spettatore di essere malinconico. La commozione arriva nella seconda parte, tuttavia i toni non sono mai drammatici.
I quattro personaggi principali hanno una profondità emotiva, che li avvicina al pubblico, il quale si identifica col loro dolore.
Il regista è riuscito a tratteggiarli egregiamente e il lavoro degli attori ha contribuito significativamente.
Ken Mitsuishi è davvero straordinario nelle vesti di Miyata. È riuscito a rendere al meglio ogni più lieve cambiamento d’umore del suo personaggio. Inoltre i duetti verbali di Mitsuishi e Tomorowo Taguchi possiedono la giusta alchimia e sono spassosi.
Quello realizzato da Yuya Ishii è un film che mescola bene l’ilarità alla commozione.
È intenso e suggestivo, grazie anche alla splendida musica orchestrata da Samon Imamura e Tomoaki Nomura.
In determinati momenti la colonna sonora è di forte impatto emotivo ed esprime, da sola, i sentimenti dei personaggi.

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