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sabato 22 ottobre 2011

Super (2011)


Rainn Wilson: Frank D’Arbo/ Saetta Purpurea
Ellen Page: Libby/Saettina
Liv Tyler: Sarah
Kevin Bacon: Jacques
Nathan Fillion: The Holy Avenger
Michael Rooker: Abe
Sean Gunn: Toby
Regia: James Gunn
Sceneggiatura: James Gunn
Fotografia: Steve Gainer
Effetti Speciali: Ken Reid
Musiche: Tyler Bates
Scenografie: William Elliot, Dave Hagen
Costumi: Mary Matthews

Frank D’Arbo (Rainn Wilson), cuoco spento e demotivato, trova felicità solo nella vita coniugale con l’ex tossicodipendente Sarah (Liv Tyler). Quando, però, la donna decide di lasciarlo in favore dello spacciatore Jacques (Kevin Bacon), Frank vede il proprio fragile castello di certezze cadere miseramente. Stressato psicologicamente, si convince d’essere stato scelto dall’indice di Gesù Cristo in persona per diventare un supereroe. Assume così l’alter ego di “Saetta Purpurea” reinventando se stesso e dedicando la sua vita alla lotta contro il crimine. Al suo fianco la giovane sboccata e violenta Libby (Ellen Page), cassiera del negozio di fumetti di giorno, “Saettina” di notte al fianco dell’eroe. Insieme la coppia salverà più d’una vita, scoprendo le vere fattezze del coraggio.
Film low-budget dai tratti fumettistici, “Super” a primo impatto sembra un modaiolo prodotto cinematografico, ironico , violento, irriverente, eccessivo. Di sicuro sono caratteri che il regista e motore del progetto James Gunn non manca di inserire, tuttavia la pellicola impressiona per il tessuto implicito che le fa da sfondo. La disperazione al limite della depressione di Frank/Wilson, la violenza verbosa- fisica- sensuale di Libby/Page, la criminalità e i vizi di Sarah/Tyler e Jacques/Bacon come di tutti gli altri delinquenti puniti sul set, diventano le forme per esprimere una potente critica verso i falsi miti della società moderna, tanto radicati che anche gli eroi devono fare di quella stessa violenza e perversione un’arma per punire “i cattivi”. Quando Saetta Purpurea viene sconfitto da uno spacciatore qualunque armato del coperchio di un cassonetto usato come un non sospetto scudo (n.d.r. Si tratta dello scudo del supereroe Marvel Capitan America), è difficile distinguere l’eroe dal criminale. Questo perché, per Gunn il coraggio non risiede in una maschera o in super poteri bensì nello spirito di contrapposizione e nell’umano coraggio. “Tutto quello che ci vuole per essere un supereroe è scegliere di combattere il male”, ecco lo slogan del film pronunciato da Saetta Purpurea, interprete di uno spirito di rivalsa personale che fa da protagonista della pellicola come confermato dallo stesso regista: “Una persona deve ascoltare il proprio cuore e decidere cosa fare della propria vita. Non importa se puoi sembrare pazzo, se la gente ti reputa pazzo, uno “sbagliato”. Ti devi fare forza e andare dritto per la tua strada, parlando direttamente alla tua anima.”
“Super” riunisce la tanto acclamata squadra di “Juno”, composta dal trittico Gunn- Wilson- Page, cui si aggiungono Liv Tyler e Kevin Bacon, partecipi della buona qualità del girato. Ciò che sbalordisce è la rapidità di realizzazione relazionata al budget speso: un film dai bassissimi costi girato in soli 24 giorni. Eppure assistiamo ad ottime prove personali, su tutti Ellen Page non paga del successo raggiunto e sperimentatrice di un inedito approccio fisico, e ad una riuscita corale che lascia piacevolmente sorpresi. Che sia ancora possibile fare del buon Cinema rinunciando a carissimi effetti speciali e violando i moderni cliché?
7/10
Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano

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