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venerdì 4 novembre 2011

The Lady (2011)


The Lady
Titolo originale: The Lady
Francia, Gran Bretagna: 2011. Regia di: Luc Besson Genere: Drammatico Durata: 145'
Interpreti: Michelle Yeoh, David Thewlis, William Hope, Martin John King, Susan Wooldridge, Sahajak Boonthanakit, Nay Myo Thant, Marian Yu, Guy Barwell
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: Roma 2011
Voto: 9
Trailer
Recensione di: Daria Castelfranchi
L'aggettivo ideale: Epico
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Dopo pellicole indimenticabili come Leòn o blockbuster fantascientifici come Il quinto elemento, Luc Besson cambia rotta e dirige un film di ampio respiro con il quale rende omaggio a una donna forte del nostro tempo.
Una donna premio Nobel per la pace, che ha saputo sfidare la dittatura della Birmania e ha cercato di promuovere la democrazia e la difesa dei diritti umani.
Una donna che ha sacrificato marito e figli per il suo paese. Una donna rimasta per anni agli arresti domiciliari. Aung San Suu Kyi. Liberata solo un anno fa, nel Novembre del 2010, mentre le riprese del film erano ancora in corso.
Luc Besson ha lasciato la politica sullo sfondo per concentrarsi sulla protagonista e metterne in risalto la dimensione umana e personale.
Dagli anni ’80 fino alla metà del 2000, gli eventi vengono raccontati attraverso una regia ariosa, una musica di grande impatto emotivo e un’interpretazione strabiliante di Michelle Yeoh, affiancata da un altrettanto eccellente David Thewlis.
Il film scorre attraverso continui salti di tempo e di luogo: da Rangoon a Oxford, dalla fine degli anni ’80 al decennio successivo, ci viene narrata l’epopea di un’eroina del ventesimo secolo, che dovrebbe essere di esempio per tutti gli uomini di potere. Niente sparatorie, niente sante date al rogo, niente piccole creature di un mondo magico.
Questa volta il regista francese ha raccontato la storia di una donna in un paese che, ad oggi, nega ancora fortemente i diritti umani mediante il ricorso a stupri, violenze e sopraffazioni. Il regista svela l’intimità di Suu: il suo dolore nello stare lontana dalla famiglia, la sua forza e la sua caparbietà nel contrastare il regime.
Lo fa con un film potente e commovente che punta sulla ricostruzione storica e sull’esaltazione del coraggio e della forza d’animo della protagonista. Una donna che ha fatto della non-violenza la sua unica arma. E che il regista si augura possa presto diventare primo ministro del suo paese.
Una donna che in ogni situazione ha sempre mantenuto un’eleganza e una regalità che contraddistinguono solo le persone forti. Quella di The lady è la storia di una battaglia lunga un ventennio. Il ritmo scorre lento come gli anni di prigionia di Aung San Suu Kyi ma non è una lentezza che si avverte fisicamente.
E il tutto è accompagnato da una splendida musica, spesso malinconica che sottolinea la speranza, mai morta, della signora che tutti conoscono come “L’orchidea di acciaio”.

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