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martedì 24 gennaio 2012

Il Punto del Weekend


Al terzo finesettimana dell’anno nuovo, l’avvicinarsi delle prestigiose nominations agli Oscar per il 2012 porta tanta qualità anche alle pellicole di nuova uscita. Vediamone insieme i protagonisti

I PROTAGONISTI
Cominciamo dai due action movies, entrambi di natali statunitensi. Ritornano, prima di tutti, i vampiri ed i lycans di Len Wiseman, in “Underworld- Il Risveglio”. A dodici anni dall’eccidio umano in cui rimasero coinvolte entrambe le mostruose specie, Selene si risveglia dal sonno criogenico cui era stata indotta per scoprire d’ avere una figlia, Eve, per metà vampiro e per metà licantropo. Quarto lungometraggio della serie, sequel de “Underworld Evolution”, già sequel del primissimo “Underworld”, “Il Risveglio” recupera l’adrenalina, le evoluzioni ed i combattimenti che hanno contraddistinto tutta la saga, aggiungendo poco o nulla a quanto già raccontato. A vestire i panni della seducente protagonista Selene, la bella Kate Beckinsale, moglie dello stesso Wiseman e testimonial dell’intero progetto. “L’Ora Nera” racconta, invece, di Sean e Ben, due programmatori d’oltreoceano arrivati a Mosca per vendere una nuova tecnologia per cellulari. Fallita la vendita, i due vengono sorpresi da un blackout mentre affogano i dispiacere in un night club: la corrente che manca è solo il segno dell’arrivo di alieni sulla Terra. Riproponendo il classico b- movie dalle tinte sci-fi, Chris Gorak rinnova la ricetta con due novità: se gli alieni non nutrono interesse per gli umani in senso lato ma per l’elettricità (segno della modernità che avanza, dell’importanza fondamentale che la tecnologia impone sulle nostre vite), dall’altro, per una volta, l’invasione non riguarda i confini americani ma una capitale europea. Qualche buona idea c’era, il risultato non è comunque dei migliori.
Cambiamo totalmente genere, procedendo sulla via del drammatico e del realismo, con quattro pellicole divise tra Italia, Medio Oriente e USA. In “Sleeping Around”, personaggi dispersi si muovono in un’anonima metropoli, spinti esclusivamente dalla malinconia e dalla smania erotica: un professore di psicologia, una donna fedifraga, un ex-pilota impotente, una giovane coppia raffreddata dall’AIDS ed un vigilante padre e povero. Si tratta dell’esordio al Grande Schermo del teatrante Marco Carniti che, per l’occasione, rispolvera una piéce inscenata proprio da lui e scritta da un gruppo di drammaturghi britannici. Sebbene la rivisitazione su celluloide sia tecnicamente corretta, il perno del girato fa riferimento a problematiche ampiamente superate dal comune sentire. Pellicola nostrana è anche “Sette Opere di Misericordia”: protagonisti della vicenda Luminita, una romena che vive di borseggi e espedienti vari, e Antonio, un anziano malato e solo: a Torino verranno uniti dalle rispettive necessità. Prendendo ispirazione dal miglior Cinema Europeo, i fratelli De Serio, Gianluca e Massimiliano, intrecciano una storia preziosa ed intensa, in cui sono gli sguardi ed i silenzi a raccontare. Nella capitale del Cinema poco impegnato, il rischio che una produzione simile cadi nel dimenticatoio è più che reale. Ci spostiamo nel Libano per “E ora dove andiamo”. In un piccolo villaggio tra le montagne, la convivenza tra mussulmani e cattolici è diventata oramai insostenibile: unico limite allo scoppio delle violenze fisiche, le donne della comunità decise ad allontanare i propri uomini dalle armi a tutti i costi. Arriva, così, la seconda perla stillata dalla regista libanese Nadine Labaki dopo il successo internazionale di “Caramel”; la celebrazione della saggezza e del raziocinio delle donne, diventa grido contro una società ancora troppo maschia, prima, realistico e divertente spaccato d’una vita lontana e da noi ignorata, dopo. Dagli States arriva, invece, la pellicola più apprezzata del finesettimana ( e non), “The Help”. In una Jackson degli anni ’60, Skeeter Phela, fresca laureata e stanca del profondo clima di razzismo che la circonda, comincia a scrivere un libro, raccontando i “bianchi” dal punto di vista dei “negri”, per la precisione attraverso gli occhi delle domestiche Aibileen Clark e Minny Jackson. Lo scritto, dapprima ignorato ed osteggiato, diventa lo strumento del cambiamento. Traendo spunto dal romanzo di Kathryn Stockett “L’Aiuto”, Tate Taylor firma il suo primo grande successo, dividendo le ottime critiche con un cast femminile dalle eccezionali qualità interpretative.
In ultimo, un’altra produzione nostrana, “Benvenuti al Nord”. Il meridionale Mattia Volpe viene trasferito all’ufficio postale di Milano, accolto dall’amico e direttore Alberto Colombo, conosciuto in precedenza proprio durante il trasferimento dello stesso a Castellabate. Tra problemi coniugali, lontananze regionali ed impegni lavorativi, i due dovranno riportare ordine nelle rispettive vite. Dopo l’incredibile successo de “Benvenuti al Sud”, ritorna la coppa di punta della comicità italiana Siani- Bisio, e lo fa invertendo i cliché ed i siparietti che tanto avevano divertito nel primo episodio: così, i panzerotti diventano pezzi di sushi, la calma cilentana un’agenda stracolma d’impegni. Diversa la forma, stessi i contenuti, discreto il risultato.

LE SORPRESE
A sorprendere in modo assolutamente positivo questo finesettimana, i fratelli De Serio, non così giovani d’età e protagonisti del miglior sottobosco cinematografico italiano. Gemelli nati sul finire degli anni ’70, hanno dedicato la proprio carriera ai cortometraggi e ai documentari, riscuotendo candidature illustri, tra cui l’Oscar al Miglior Cortometraggio nel 2005 e due selezioni al David di Donatello. L’ultimo lavoro, “Sette Opere di Misericordia” è solo il talentuoso approdo di un percorso lungo e disseminato di successi.

I FLOP E I TOP
In un weekend con poche insufficienze, sono limitati i richiami:
3°.    In ultimo Marco Carniti. Il drammaturgo alle prese con il suo primo lungometraggio, “Sleeping Around”, sceglie di riprendere un trend da anni ’90, stile malinconia&sesso, che riscuote poco successo al decorrere d’un ventennio di sfruttamento.
2°.    Al secondo gradino, Luca Miniero. Al regista ed anima di “Benvenuti al Nord”va rimproverato l’uso meno brillante e arguto dell’impianto comico che aveva fatto la fortuna del precedente “Benvenuti al Sud”.
1°.    Peggiore del finesettimana, lo statunitense Chris Gorak. Al suo secondo progetto dopo “Right at your door”, il regista de “L’Ora Nera” dimostra d’essere rimasto ancorato ad un modello di cinema, il sci-fi di genere, trito e ritrito, cui il suo estro apporta ben poco.
Di contro, risulta difficile evidenziare coloro che hanno brillato più degli altri:
3°.    Medaglia di bronzo a Len Wiseman. Seppur non vanti la realizzazione d’un capolavoro di tecnica o contenuto, i suoi sono Mostri con la M maiuscola, che riescono a ridare colore e vita dopo le discutibili rivisitazioni adolescenziali di Twilight e Co.
2°.    Secondo posto del podio a Nadine Labaki. Dj radiofonica, regista di video musicali, di cortometraggi e poi di pellicole per il Grande Schermo: dagli anni ’90 ad oggi la libanese Labaki è diventata una delle più importanti esponenti della cinematografia mediorientale, ritagliandosi anche un posto sulle scene internazionali.
1°.    Dividono meritatamente la medaglia d’oro Octavia Spencer e Viola Davis. Le due interpreti dell’apprezzatissimo “The Help” vincono insieme un Golden Globe, un Satellite Awards e un Critics’ Choice Movie Awards. Scusate se è poco.

BOX OFFICE
Sbanca i botteghini facendo gridare al record, l’ultima produzione della Medusa: battendo kolossal del calibro di “Avatar” e “Harry Potter”, “Benvenuti al Nord” porta a casa, in cinque giorni, ben 12.210.611,12€. Rosicano gli avanzi le altre uscite del weekend: “Underworld- Il Risveglio” arriva a 994.733,81€, “L’Ora Nera” a 197.000€ mentre “The Help” si ferma a 291.847,34€, riportando il peggior flop del weekend. Quello che ci aspetta è un finesettimana di fuoco, con l’arrivo nelle sale di “The Iron Lady”, “Mission Impossible- Protocollo Fantasma” e “Acab”. Non resta che darvi appuntamento a lunedì prossimo.

Marco Fiorillo
Pier Lorenzo Pisano 

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